giovedì 20 dicembre 2012

ZAPRUDER n° 29.


ZAPRUDER
n.29, settembre/ottobre 2012
 
Editoriale
Fiammetta Balestracci, Ferruccio Ricciardi, Categorizzare la diversità. Identità, identificazione, norma sociale
IL NOME DELLA COSA. CLASSIFICARE, SCHEDARE, DISCRIMINARE
Laura Schettini, Identità incerte. Scienza e crimine in Italia tra Otto e Novecento
Andrea Dilemmi, Schedare gli italiani. La sorveglianza del dissenso politico a Verona
Beatrice De Graf, “Internazionale nera”. La lotta all'anarchismo come dispositivo di sicurezza nei Paesi bassi (1880-1914)
Le immagini
Ilaria La Fata, «Pericolo a sé e agli altri e di pubblico scandalo»
Scatti di rabbia, Il concorso fotografico per i 10 anni di Storie In Movimento
Schegge
Michela Balocchi, Intersex. Dall'ermafrodismo ai "disturbi dello sviluppo sessuale"
Giovanni Savino, «In che lingua parlate a casa?» La russificazione della regione di Cholm, 1900-1913
Paolo Perri, Addio alle armi? Breve storia di Euskadi ta askatasuna
Luoghi
Pierre Piazza, Archives Bertillon. Le fonti per l'identificazione giudiziaria delle persone
La storia al lavoro
Steven Forti, La storia e la memoria. Il settantacinquesimo del golpe di Franco nella stampa spagnola
Storie di classe
Maria Araùjo e Silvia Rodrìguez Maeso, Potere, sapere e “razza”. Appunti di ricerca sull'eurocentrismo e sulla (ri)produzione della storia
Voci
Federica Festa, Teatro proibito
Interventi
Camilla Poesio, Ingiustizia preventiva. Domicilio coatto, confino di polizia, soggiorno obbligato in Italia (1863-1956)
Stefania Pontrandolfo, Irriconoscibili rom. Dall'assimilazione al rifiuto delle politiche di riconoscimento
Olindo De Napoli, La verità della scienza e l’autonomia del diritto. Le leggi razziste nell'Italia fascista
Recensioni
Lidia Martin (Antonino Alex Alesi, Interminabili disordini); Marco Scavino (Antonio Lenzi, Il manifesto tra dissenso e disciplina di partito. Origine e sviluppo di un gruppo politico nel Pci); Fiammetta Balestracci, (Franco Milanesi, Ribelli e borghesi. Nazionalbolscevismo e rivoluzione conservatrice 1914-1933); Manfredi Merluzzi (Bruno Pomara Severino, Bandolerismo, violencia y justicia en la Sicilia barocca); Gino Candreva (Silvio Pons, La rivoluzione globale. Storia del comunismo internazionale 1917-1991).

mercoledì 12 dicembre 2012

12 dicembre 1969: chi è Stato?

da STELLANERA, cronologia di una strage
 
27 febbraio 1969
Roma: incontro tra il presidente USA, Richard Nixon che tiene un colloquio segreto e senza testimone con Saragat al Quirinale. Oggetto dell’incontro la probabile messa a punto di una strategia di destabilizzazione democratica, volta a proclamare lo stato di emergenza nazionale.
28 febbraio 1969
Roma: attentato dinamitardo contro Palazzo Madama. L’attentato non vine rivendicato, ma in seguito sarebbe stato ricordato come una delle prime avvisaglie della strategia della tensione.
19 marzo 1969
Viareggio: all’hotel Royal si svolge la prima riunione pubblica dell’organizzazione di estrema destra, Fronte Nazionale, con la presenza di Junio Valerio Borghese.
27 marzo 1969
Roma: un potente ordigno è fatto esplodere contro il Ministero della Pubblica Istruzione. L’ordigno è simile a quello esploso al Senato il 28 febbraio.
29 marzo 1969
Padova: 2 attentati dinamitardi, uno contro la sede del MSI, l’altro contro la sede del PSIUP.
31 marzo 1969
Roma: un ordigno ad alto potenziale esplode contro il Ministero di Giustizia. Attentato rivendicato con manifestini a firma del militante anarchico Marius Jacob.
12 aprile 1969
Genova: incontro tra il principe Junio Valerio Borghese, l’armatore Alberto Cameli, l’avvocato Gianni Meneghini e il presidente Gianluigi Lagorio Serra.
15 aprile 1969
Padova: attentato dinamitardo contro lo studio del rettore dell’Università, Enrico Opocher. Le indagini sono affidate al dirigente della Squadra mobile, il commissario di PS, Pasquale Juliano.
18 aprile 1969
Padova: si svolge una riunione operativa in vista dei prossimi attentati da compiere a cura dei gruppi coinvolti nella strategia della tensione. Sono indicati come presenti all’incontro Franco Freda, Marco Pozzan, Marco Balzarini, Ivano Toniolo e Angelo Ventura.
19 aprile 1969
Dichiarazioni di Ruggero Pan al giudice istruttore di Treviso Giancarlo Stiz, quel giorno: «il Freda gli parlò nel suo studio di una serie di attentati che egli stava conducendo, in particolare di quello da lui commesso il 15 aprile nello studio del rettore dell’Università di Padova, e di avere in mente un ampio programma di attentati per la cui esecuzione gli occorreva l’apporto di altre persone, estremisti sia di destra che di sinistra; che non era il caso di prendersi cura della massa né di proporsi subito il problema della qualificazione politica del nuovo regime …».
25 aprile 1969
Milano: scoppiano bombe incendiarie alla Fiera campionaria (21 feriti, di cui 2 gravi) e all’ufficio cambi della stazione ferroviaria (danni alle cose e alcuni feriti lievi). I colpevoli sono additati ancor prima dello svolgimento delle indagini: gli anarchici. In seguito saranno condannati i neofascisti Freda e Ventura, ma con una pena compiacente, ad arte ridotta nei limiti dei 15 anni.
27 aprile 1969
Padova: Guido Giannettini consegna a Giovanni Ventura e Freda informative per facilitare la loro opera di infiltrazione nei gruppi della sinistra extraparlamentare.
4 maggio 1969
Nel rapporto inviato al Sid a questa data, il giornalista missino Guido Giannettini scrive: «In base a nuovi elementi raccolti nella zona operativa ‘c’, T ritiene che gli ambienti industriali del nord Italia disposti a finanziare attentati siano costituiti principalmente dal gruppo Monti, Z è d’accordo sulle conclusioni cui è pervenuto T". Chiarirà, poi, al giudice D’Ambrosio che "Z ero io e T era Freda"; aggiungendo che "in effetti le notizie sul finanziamento di Monti ai gruppi estremisti di destra mi furono passate da Freda. Freda mi disse che non so chi aveva captato, durante un pranzo a cui partecipavano o Monti o i suoi collaboratori, che Monti avrebbe finanziato gruppi di destra per azioni provocatorie, non escluse azioni terroristiche».
6 maggio 1969
Il direttore della Divisione Affari Riservati del Ministero dell’Interno, Elvio Catenacci, crea un Servizio unico per la trattazione della materia attinente alle attività dei partiti estremisti, affidato al comando del vice questore Francesco D’Agostino, e una Sezione investigativa diretta da il vice questore Guglielmo Carlucci.
11 maggio 1969
Roma: il direttore de Il Borghese annuncia la costituzione di «250 Gruppi di Azione Nazionale (GAN) costituitisi in tutta Italia rispondendo al nostro appello per l’unione delle forze nazionali ... Bisogna provvedere a sabotare con tutti i mezzi possibili gli scioperi organizzati dai comunisti e dai clerico comunisti…Bisogna organizzarsi per essere vicini ai soldati in ogni momento; nel momento tranquillo e nel momento non tranquillo … Alle bombe senza sangue noi preferiamo le beffe sanguinose. Ormai chi vuol fare dell’anticomunismo sul serio deve porsi fuori del sistema e contro il regime».
15 maggio 1969
Atene: Michel Kottakis, direttore dell’Ufficio diplomatico del Ministero degli Esteri, invia all’ambasciatore greco a Roma, un rapporto sulla situazione italiana stilato da un agente del KYP, operante in Italia, e inviato al primo ministro greco Papadopulos. Nella lettera con la quale Kottakis accompagna l’invio del rapporto, si legge: «la situazione in Italia presenta per noi molto interesse e prova che gli eventi si evolvono in senso molto favorevole per la rivoluzione nazionale. Sua eccellenza il presidente ritiene che i difficili sforzi intrapresi da lunga data dal governo nazionale ellenico comincino a produrre frutti». Il rapporto riferisce anche: «Il signor P ha avuto un incontro con i rappresentanti delle forze armate e ha lungamente analizzato le opinioni del governo ellenico sulle questioni italiane … Abbiamo poi trattato la questione dell’azione futura ed abbiamo proceduto ad una precisa ripartizione dei compiti … Per quanto riguarda i contatti con rappresentanti dell’esercito e della gendarmeria, il signor P mi ha riferito che la maggior parte dei suoi suggerimenti sono stati accettati. Il solo punto di disaccordo riguarda la fissazione delle date precise e dell’azione … Sono già in grado di riferire che qui l’opinione prevalente è che l’intenso sforzo d’organizzazione deve cominciare con l’esercito. Ciò risulta dall’incontro del signor P con i rappresentanti delle forze armate italiane. E’ stato acquisito che i metodi utilizzati dalle forze armate elleniche hanno dato risultati soddisfacenti: perciò vengono accettati come base per l’azione italiana … Per quanto riguarda la gendarmeria italiana, il signor P mi ha detto che i suoi rappresentanti hanno studiato con grande interesse la sua proposta. Essi sono stati profondamente impressionati dalle informazioni sul ruolo assunto dalla polizia militare ellenica nella preparazione della rivoluzione. Hanno accettato unanimemente la sua opinione che in Itala soltanto la gendarmeria potrebbe assumersi analogo compito … Le azioni la cui realizzazione era prevista per epoca anteriore non hanno potuto essere realizzate prima del 20 aprile. La modifica dei nostri piani è stata necessaria per il fatto che un contrattempo ha reso difficile l’accesso al padiglione Fiat. Le due azioni hanno avuto un notevole effetto … Per quanto riguarda la stampa non sarei troppo soddisfatto. Attualmente oltre a Il Tempo ho continui contatti con Il Giornale d’Italia. Penso di essere in grado di ottenere su questi due giornali la pubblicazione di qualunque materiale che il governo nazionale giudicasse utile».
25 maggio 1969
Il vice segretario del MSI, Pino Romualdi, su L’assalto scrive: «Crediamo nell’olio di ricino e nel santo manganello. Crediamo nella guerra civile. Poiché prima che il comunismo arrivi al potere è chiaro che si troveranno mezzo milione di uomini capaci di procurarsi le armi e di usarle. Nessuno deve dimenticarlo: oggi, mutati i tempi, l’olio di ricino e il santo manganello non basterebbero più».
25 maggio 1969
Verona: Pino Rauti tiene una riunione coi gruppi di Ordine Nuovo del Triveneto.
maggio 1969
Padova: nei primi del mese si presenta al commissario di Ps Pasquale Juliano, Nicola Pezzato, pregiudicato e missino, che in cambio di denaro gli fornisce i nomi di alcuni componenti di un’organizzazione terroristica.
7 giugno 1969
Padova: perquisizione nella casa di Eugenio Rizzato, ispettore di zona per il Triveneto della Confederazione Nazionale del Commercio (CNC), sequestrando una pistola automatica e la documentazione relativa al Comitato d’Azione di Risveglio Nazionale (CARN), con scopo di formare «gruppi d’assalto, pronti a qualsiasi evenienza e disposti a qualsiasi impiego, che saranno a tempo opportuno attrezzati in pieno assetto di guerra».
16 giugno 1969
Una nota del SID: «Un esponente del Fronte Nazionale ha informato alcuni dirigenti della Società Metallurgica Italiana (SMI) che il movimento ha in programma di attuare nel periodo da giugno a settembre 1969, un colpo di Stato per porre fine alla precaria situazione politica che travaglia la vita del Paese. L’uomo di Borghese vorrebbe trattare l’acquisto di munizioni prodotte negli stabilimenti della SMI ma riceve un netto rifiuto».
18 giugno 1969
Padova: arresto del missino Giancarlo Patrese, trovato in possesso di esplosivo e pistole.
19 giugno 1969
Giorgio Almirante è eletto segretario nazionale del MSI.
giugno 1969
Rauti decide per il rientro nel MSI, ufficialmente proclamata in autunno.
giugno 1969
Milano: nasce il Fronte degli Italiani, per «sensibilizzare l’opinione pubblica contro l’azione eversiva svolta da taluni partiti di estrema sinistra e dai vari movimenti contestatori e per costituire un sostegno morale per le forze di polizia».
giugno 1969
Salvatore Ippolito viene infiltrato dalla polizia nel circolo Bakunin.
6 luglio 1969
L’Unità del 7 settembre 1969 riporta l’allarme NATO per un piano di mobilitazione delle forze militari e l’occupazione dei ministeri, sedi di partito e di giornali da parte di unità speciali dell’esercito e dei carabinieri.
18 luglio 1969
Bologna: il sindaco Fanti rende noto il testo di una circolare diffusa negli ambienti militari, per la quale: «la situazione interna ci fa pensare all’eventualità che le Forze armate debbano entrare in azione per difendere la libertà democratica e la Costituzione impedendo violenze, distruzioni, sovvertimenti … Si tratterà di collaborare con le forze dell’ordine e di agire anzi con quelle, se necessario, alle dipendenze di un’unica autorità».
24 luglio 1969
Milano: è rinvenuto inesploso un ordigno all’interno del Palazzo di Giustizia.
31 luglio 1969
Il Borghese pubblica la lettera di un gruppo di ufficiali indirizzata al generale Enzo Marchesi, capo di Stato maggiore dell’Esercito, con la quale sollecitano l’ordine di «reagire singolarmente e collettivamente, con i fatti e se necessario con le armi, a qualsiasi aggressione, a qualsiasi offesa alla Bandiera, all’uniforme, all’essenza spirituale e materiale dell’organismo militare».
luglio 1969
Il Fronte Nazionale di Junio V. Borghese, tenta un colpo di Stato.
luglio 1969
Esce in libreria l’opuscolo scritto da Giangiacomo Feltrinelli, dal titolo Estate 1969, con sottotitolo La minaccia incombente di una svolta radicale a autoritaria a destra, di un colpo di stato all’italiana.
6 agosto 1969
Alba Adriatica: Freda alloggia all’hotel Lilian, dove si trova in vacanza Ivan Biondo.
6 agosto 1969
Riviera romagnola: riunione segretissima dell’estrema destra
8-9 agosto 1969
Compiuti, contemporaneamente, 10 attentati a convogli ferroviari, 2 dei quali falliti. Il commissario Improta dell’Ufficio Politico della Questura di Roma riferirà al giudice Cudillo: «Dopo gli attentati, chiesi a Pietro Valpreda di collaborare con la polizia ed egli rifiutò sdegnosamente».
20 agosto 1969
Roma: ritrovato al Palazzo di Giustizia un ordigno ad orologeria inesploso.
23 agosto 1969
Padova: il pregiudicato Livio Juculano dichiara al magistrato Anna Maria Di Oreste, da lui chiamata per lo scopo: «Sono venuto a conoscenza di altri particolari in merito ai recenti episodi di attentati con esplosivi a mezzo di un detenuto delle carceri giudiziarie di Padova, tale Pezzato Nicolò … Il mandante degli attentati a Roma è il già menzionato avvocato Fredda di Padova … In merito poi a quell’arsenale di armi che dovrebbe trovarsi fra Treviso e Vittorio Veneto, il Pezzato mi ha aggiunto che un libraio di Treviso, amico di Freda…detiene nello scantinato della libreria numerose armi».
30 agosto 1969
Bologna: il SID riceve un appunto che afferma: «gli autori degli attentati dinamitardi sui treni farebbero capo all’organizzazione studentesca di estrema destra Nuova Caravella, che avrebbe sede a Roma e organizzerebbe corsi per sabotatori o dinamitardi diretti da certo Stefano Delle Chiaie».
5 settembre 1969
Rieti: all’albergo Cavallino Bianco al Terminillo, si svolge un corso di aggiornamento del MSI per dirigenti giovanili al quale partecipano 127 militanti..
9 settembre 1969
Padova: la valigeria ‘Al Duomo’ acquista con regolare fattura le borse di similpelle della Mosbach & Gruber.
9 settembre 1969
Federico D’Amato invia al colonnello Gasca Quierazza, capo dell’ufficio ‘D’, la copia della relazione che svolgerà alla riunione del coordinamento dei servizi di polizia due giorni più tardi. La relazione è riservatissima, scritta in francese, intitolata Les faites terroristes en Italie. In riferimento agli attentati ai treni dell’8-9 agosto, si «ipotizza quali responsabili: a) gruppi austro-tedeschi-sudtirolesi; b) gruppi di estrema destra; c) gruppi anarcoidi, filocinesi, maoisti e contestatori. La prima ipotesi non trovava conforto; gli estremisti di origine nazionalsocialistico-fascista risultavano, all’epoca, aver adoperato solo cariche rudimentali con sistemi a micce; gli anarcoidi, invece, avevano rivelato nell’azione terroristica una migliore qualità ed efficienza tecnica». Su Gian Giacomo Feltrinelli, la relazione «contiene un capitolo nel quale era considerata l’eventualità che i terroristi potessero avere dei collegamenti segreti all’estero. E’ notorio infatti –afferma- che gli anarchici sono in collegamento tra loro sul piano internazionale attraverso l’Internazionale anarchica …»
13 settembre 1969
Padova: muore, precipitando inspiegabilmente nella tromba delle scale, Alberto Muraro, portiere dello stabile di piazza Insurrezione, dove abita Massimiliano Fachini, e testimone chiave dell’inchiesta condotta dal commissario di PS Pasquale Juliano contro il gruppo Fachini-Freda. Avrebbe dovuto testimoniare due giorni dopo.
13 settembre 1969
Padova: Freda, intercettato telefonicamente dalla PS, chiede a Tullio Fabris spiegazioni su come montare un congegno ad incandescenza..
15 settembre 1969
Sintra (Portogallo): da poco terminata l’incontro organizzato da Convergenza Occidentale, che si propone di «favorire la reciproca conoscenza di quanti in Europa, si sentono impegnati nella difesa dei valori della civiltà cristiana occidentale, insidiati dai più diversi tentativi di sovversione». Ai lavori ha partecipato anche una delegazione italiana composta da esponenti del comitato centrale del MSI, della direzione del giovani del MSI, studenti universitari dell’Ateneo genovese e la direzione nazionale del FUAN.
15 settembre 1969
Padova: Freda incarica Tullio Fabris di ritirare presso la ditta Elettrocontrolli di Bologna 50 interruttori/timer, ordinati in precedenza.
Metà settembre 1969
Padova:, in una biblioteca dell’Università viene collocato in uno scaffale, mimetizzato fra i libri, un ‘volume’ internamente cavo, con un ordigno non esploso per caso.
16 settembre 1969
Dichiarazioni di Lando Dell’Amico del 24 ottobre 1974 a Panorama: l’industriale Attilio Monti gli telefonò da Milano invitandolo a prendere contatti con Pino Rauti per consegnargli 18 milioni e 500 mila lire.
17 settembre 1969
Genova: la Questura produce un nuovo rapporto sull’incontro fra Borghese e gli industriali genovesi (Cameli, Cambiaso e Perrino).
17 settembre 1969
Roma: Lando Dell’Amicota, nella sede del Credito Italiano, consegna a Pino Rauti la somma di 18 milioni e 500 mila lire in contanti perché Rauti così pretese.
19 settembre 1969
Rieti: i carabinieri stilano un rapporto riservatissimo sul convegno del MSI all’albergo Cavallino Bianco, rilevando «le lezioni» ai militanti sono state impartite «da parlamentari del partito, tra cui gli onorevoli Pino Romualdi, Giulio Caradonna, Gastone Nencioni, Stefano Menicacci, Franco Maria Servelllo, Franco Franchi e Antonio Guarra, da esponenti quali Pietro Cerullo, Massimo Anderson, Annibale Del Manzo, Giuseppe Tricoli, Antonio Fede e Raffaele Valensise. La chiusura del corso è stata presenziata dall’onorevole Giorgio Almirante, segretario nazionale del partito». Si è discusso anche di «rovesciare l’attuale classe dirigente italiana, incapace di garantire la sicurezza nazionale, la pace sociale e il progresso civile».
29 settembre 1969
Giorgio Almirante illustra la piattaforma programmatica del MSI sulla «crisi dello Stato».
30 settembre 1969
Riunione del Fronte Nazionale, nella quale si discusse di colpo di Stato e attentati dinamitardi.
settembre 1969
Treviso: incontro tra: Giovanni Ventura, Antonio Massari, "tre persone giunte da Roma" ed il senatore democristiano Caron che s’era speso per un mutuo di 20 milioni dalla Cassa di Risparmio della Marca Trevigiana a Ventura.
settembre 1969
Roma: incontro, a Termini, tra Serafino Di Luia e Nino Sottosanti. Il primo avrebbe consegnato al secondo un pacchetto.
settembre 1969
L’anarchico Giorgio Spanò testimonierà successivamente che in questo mese Ivo Della Savia gli aveva proposto di compiere un attentato dimostrativo contro la sede della Fiat a Roma.
4 ottobre 1969
Trieste: una potente carica esplosiva viene deposta sul davanzale della scuola elementare slovena, destinata ad esplodere alle ore 12.00 seminando morte fra allievi, genitori ed insegnanti. L’ordigno però non esplode, avrebbe provocato una strage. Contestualmente era stato deposto un ordigno, a Gorizia, nei pressi del confine italo-jugoslavo che non esploderà per ragioni tecniche.
6 ottobre 1969
Trieste: è interrogato dalla Questura, l’ordinovista veneto Martino Siciliano nell’ambito delle indagini sul fallito attentato alla scuola slovena di due giorni prima.
17 ottobre 1969
Roma: Emilio Bagnoli ritira le chiavi della cantina in via del Governo Vecchio, dove stabilisce la sua sede il circolo ‘22 marzo’. Il circolo è composto da Pietro Valpreda, una quindicina di giovani e giovanissimi anarchici e da Mario Michele Merlino che la sentenza di Catanzaro 23.2.1979 definirà «una delle figure più interessanti … per la sua singolare posizione di attivo elemento del circolo anarchico 22 marzo nel quale esercitò attività direttiva e nel contempo, di uomo appartenente a quel movimento di estrema destra che faceva capo a Stefano Delle Chiaie. Innegabili sono i contatti fra lui e il Delle Chiaie, del quale era solerte procacciatore di notizie raccolte nei gruppi di opposto orientamento politico /al quale scopo/ fingeva identità di fede politica con coloro che in effetti, sottoponeva alla sua attività spionistica». Prima del ’22 marzo’ il curriculum di Merlino prevede fra l’altro la partecipazione al viaggio in Grecia insieme agli altri militanti di destra, la presenza alla Battaglia di Valle Giulia insieme ad un gruppetto di Avanguardia Nazionale che cercò di provocare incidenti; un tentativo non riuscito di infiltrarsi nel gruppo maoista Avanguardia Proletaria, poi nel Partito Comunista d’Italia; infine nel movimento studentesco di Magistero dal quale viene allontanato dopo aver smarrito un’agendina contenente i recapiti di noti esponenti della destra; un ulteriore tentativo con l’Unione m-l finisce con una diffida da parte di questa organizzazione che lo ritiene autore di una trappola ai danni di un aderente. A Merlino è anche attribuita una denuncia a carico di 3 studenti in relazione agli attentati ai distributori di benzina, rivelatisi estranei ai fatti (che verranno più tardi addebitati a Mario Palluzzi di Avanguardia Nazionale e amico di Stefano Delle Chiaie). Gli anarchici romani, diversamente dai marxisti leninisti, non hanno alcun sospetto su di lui. Nel circolo viene infiltrato anche l’agente Salvatore Ippolito, camuffato da studente anarchico dal nome Andrea Politi.
23 ottobre 1969
Il Secolo d’Italia, organo del MSI, intitola in prima pagina: L’Italia abbandonata al disordine.
27 ottobre 1969
Il New York Times descrive l’ambasciatore americano in Italia, Graham Martin, come «un uomo aggressivo, spietato che … si serve di tutti i mezzi, prima di tutto della Cia».
28 ottobre 1969
Torino: attentato fallito al Palazzo di Giustizia, ad opera di militanti di destra.
29 ottobre 1969
Il segretario nazionale del Raggruppamento Giovanile Studenti e Lavoratori del Msi invia ai subalterni un foglio disposizioni straordinario: «La drammaticità della situazione che presenta chiari sintomi preinsurrezionali, impone la mobilitazione generale e costante di dirigenti e gregari, per l’approntamento dei mezzi e delle misure corrispondenti. Inviati del centro prenderanno contatto diretto con i responsabili dei coordinamenti regionali per concordare iniziative e programmi. Intanto si dispone tassativamente: che i dirigenti provinciali siano a disposizione delle federazioni in continuità; che stabiliscano contatto con i coordinatori regionali e con la direzione nazionale giovanile; che nessuna iniziativa attivistica in loco o in trasferimento deve essere intrapresa senza preavviso o consenso della direzione nazionale giovanile, avuto riguardo al rapporto di forze con l’avversario, all’ambiente, agli impegni attivistici in atto altrove. Esprimendo e disciplinando tutte le nostre energie, saremo certamente in grado di replicare duramente all’offensiva dei sovversivi e dare un alt al comunismo».
31 ottobre 1969
Freda acquista dalla ditta Elettrocontrolli di Bologna altri 50 commutatori da 120 minuti.
ottobre 1969
Roma: nasce Organizzazione Lotta di Popolo (OLP).
5 novembre 1969
Una nota del Mininstero dell’Interno asserisce che molti dirigenti e quadri del MSI, in aprticolare giovanile «avrebbero rassegnato le dimissioni e si starebbero organizzando al di fuori del partito per reagire alle intimidazioni dei filocinesi e dei comunisti»
6 novembre 1969
Gorizia: ritrovato nei del confine italo-jugoslavo, l’ordigno piazzato dagli ordinovisti veneti, in concorso con quelli triestini, il 4 ottobre 1969 e non esploso.
7 novembre 1969
A Viareggio, presso lo studio dell’avvocato Giuseppe Gattai si svolge la riunione dalla quale scaturirà la decisione di fondare la Lega Italia Unita, il cui scopo era quello di «vedere se di fronte alla sconcertante avanzata socialcomunista e all’evidente crisi nazionale uomini di buona volontà, onesti, come li chiama Cicerone, potessero opporsi con i mezzi della democrazia al Catilina socialcomunista».
7-9 novembre 1969
Roma: manifestazione internazionale per l’Europa Nazione promossa dal MSI e da Convergenza Occidentale alla quale partecipano portoghesi, greci, svizzeri, spagnoli, francesi, svedesi e numerosi esponenti dei paesi dell’Est.
12 novembre 1969
I rapporti tra MSI Fronte Nazionale, secondo il Viminale, vanno rinsaldandosi, dopo l’incontro, avvenuto in ottobre, fra Giorgio Almirante e Junio Valerio Borghese.
13 novembre 1969
Roma: apre pubblicamente la sede del Circolo 22 marzo.
14 novembre 1969
Il Secolo d’Italia pubblica un comunicato con il quale Ordine Nuovo chiede di rientrare nel MSI.
15 novembre 1969
Monza: il comandante del Distretto militare afferma, in un pubblico discorso alla presenza di altre autorità fra le quali il procuratore della repubblica, che «stante l’attuale situazione di disordine nelle fabbriche e nelle scuole, l’esercito ha il compiti di difendere le frontiere interne del Paese; l’esercito è l’unico baluardo ormai contro il disordine e l’anarchia».
17 novembre 1969
Il britannico Economist scrive che i circoli dirigenti della Confindustria esigono che il governo regolamenti il diritto di sciopero, e proibisca gli scioperi a carattere politico.
17-19 novembre 1969
Roma: manifestazione del MSI con esponenti di Convergenza Occidentale.
22 novembre 1969
Una nota informa il Viminale sull’incontro fra esponenti del Fronte Nazionale ed il console americano a Firenze.
27 novembre 1969
Rottura delle trattative fra Borghese e Almirante a causa del rifiuto di procedere all’unificazione fra l’Unione Combattenti della RSI e la Federazione Combattenti della RSI.
30 novembre 1969
Il Borghese, riferendosi alla rivolta degli agenti della Celere a Milano, il giorno della morte dell’agente Antonio Annarumma, scrive: «Se il 19 novembre gli ufficiali delle caserme di Milano avessero deciso di occupare la città, anziché schierarsi a difendere il loro generale contro i loro uomini, non avrebbero incontrato resistenza e sarebbero stati applauditi dalla popolazione».
30 novembre 1969
Reggio Calabria: comizio di Giorgio Almirante, vengono fatti esplodere 3 ordigni.
novembre 1969
La Federazione Nazionale Combattenti della RSI distribuisce volantini in cui si invitano gli ex combattenti a «non farsi strumentalizzare per un colpo di Stato reazionario».
5 dicembre 1969
Pino Rauti ribadisce che il rientro di Ordine Nuovo nel MSI non significa lo scioglimento del gruppo che continua a vivere come movimento autonomo all’interno del partito.
6 dicembre 1969
Il Borghese riporta che il PCI ha decretato lo stato di massima vigilanza con il controllo notturno e diurno delle federazioni e della sede centrale.
6-7 dicembre 1969
Il The Guardian pubblica il rapporto greco inviato dal direttore degli Esteri greco al proprio ambasciatore a Roma, Kottakis, nel maggio ’69, in cui si parla dei rapporti che intercorrono fra ambienti politici e militari italiani e greci per un possibile colpo di Stato in Italia e si cita il rappresentante non ufficiale della giunta militare, signor P. L’Observer aggiunge altre rivelazioni su documenti segreti inviati ad Atene da un agente dei colonnelli in Italia, dove si afferma la responsabilità della destra negli attentati del 25 aprile. In Italia, la difesa degli anarchici chiede subito che il rapporto sia allegato agli atti processuali, ma il giudice Amati rifiuta.
7-8 dicembre 1969
Reggio Calabria: militanti di Avanguardia Nazionale compiono un attentato dinamitardo contro la Questura provocando il ferimento di un appuntato di PS.
9 dicembre 1969
Una nota confidenziale del Viminale riferisce che Randolfo Pacciardi si è incontrato col Ministro degli Esteri greco Pipinelis, dietro sua richiesta, per ottenere finanziamenti per il suo movimento come già ottenuti dal governo del generale De Gaulle, anche se poi «ne fa uso del tutto personale». Sarebbe quindi effettivamente lui il signor P di cui ha parlato il Guardian. La nota riferisce anche che «il direttore nominale di Nuova Repubblica, Giano Accame, molto vicino alla corrente politica del Borghese, ha fatto un viaggio ad Atene anche lui, evidentemente in stretto collegamento col suo principale Pacciardi. Al ritorno egli ha cercato di spiegare che i colonnelli non sono fascisti …». Le informazioni sono state attinte da Camillo Romiti, amministratore di Nuova Repubblica.
10 dicembre 1969
Il Ministro dell’Interno Franco Restivo conclude alla Camera il discorso sull’ordine pubblico iniziato il giorno precedente, affermando che la gran parte degli atti di violenza verificatisi in Italia sono imputabili all’«estremismo anarcoide».
10 dicembre 1969
Giorgio Almirante, in una intervista al Der Spiegel afferma che la battaglia contro il comunismo giustifica tutti i mezzi e che è venuto il momento di non fare più distinzioni fra mezzi politici e militari per definire, una volta per sempre, la situazione in Italia.
10 dicembre 1969
Venezia: dopo aver accompagnato il fratello Giovanni all’aeroporto, Angelo Ventura al ritorno informa Franco Comacchio che «tra poco sarebbe avvenuto qualcosa di grosso: in particolare una marcia di fascisti a Roma e qualcosa sarebbe avvenuto nelle banche».
10 dicembre 1969
Padova: un giovane acquista, tra le ore 18 e le 19, 4 borse modello 2131, prodotte dalla ditta ‘Mosbach & Gruber’ di Offenbach, presso la valigeria Al Duomo: tre del modello 2131 City marrone e una del modello 2131 Peraso nera.
10 dicembre 1969
Roma: l’avvocato Vittorio Ambrosini partecipa ad una riunione nella sede di Ordine Nuovo, in via degli Scipioni, presente un deputato del MSI, dove si parla di andare a Milano «e buttare tutto all’aria».
11 dicembre 1969
Roma: s’incontrano in tarda serata Mario Merlino e Stefano Delle Chiaie.
11 dicembre 1969
Milano:, fra le vetture contravvenzionate dai vigili urbani di Milano l’11-12 dicembre nei pressi della Banca dell’agricoltura, in piazza Diaz a circa 400 metri dalla banca, vi è la autovettura Fiat 1500 targata PD 121532 di Dario Zagolin, padovano, esponente del MSI e informatore dei servizi di sicurezza. Lo Zagolin «aveva fornito le notizie dell’incontro a Padova tra il Freda e il Delle Chiaie».
11 dicembre 1969
Il settimanale Epoca compare nelle edicole con una appariscente copertina tricolore. Il giornalista Pietro Zullino, legato al socialdemocratico Italo De Feo, scrive al suo interno che se non verrà raggiunto un accordo politico e si dovesse, pertanto, ricorrere ad elezioni anticipate e il loro responso non fosse accettato dalle sinistre, «le Forze armate potrebbero essere chiamate a ristabilire immediatamente la legalità repubblicana».
11 dicembre 1969
Alla vigilia della sessione del Consiglio d’Europa, a Parigi, si delineano gli schieramenti pro e contro la espulsione della Grecia: voteranno per la espulsione Svezia, Norvegia, Danimarca, Olanda, Islanda, Inghilterra e Rft; sono propense a concedere una proroga Francia, Austria, Svizzera, Malta; Belgio e Lussemburgo non hanno precisato le loro intenzioni. Per quanto riguarda l’Italia, il sottosegretario Coppo, al momento di lasciare Roma per Parigi, ha dichiarato «la delegazione italiana non può non tenere presente lo statuto del Consiglio d’Europa e il complesso dei fatti che purtroppo lo contraddicono».
12 dicembre 1969
Milano, ore 16:37, nel salone della Banca dell’Agricoltura a piazza Fontana, esplode un ordigno che provoca la morte immediata di 13 persone e 90 feriti, 2 dei quali decedono in seguito. Muoiono: Giovanni Arnoldi, Giulio China, Ennio Corsini, Pietro Dendena, Carlo Gaiani, Calogero Galatioto, Carlo Garavaglia, Paolo Gerli, Luigi Meloni, Mario Pasi, Carlo Perego, Oreste Sangallo, Angelo Scaglia, Carlo Silva, Attilio Valè. Qualche minuto prima, un commesso della Banca commerciale, Rodolfo Borroni, aveva rinvenuto una borsa depositata in un passaggio contiguo all’ingresso dell’istituto bancario che, come si accerterà, conteneva una bomba. Questa viene fatta esplodere alle 21:12 alla presenza del procuratore della repubblica di Milano, Enrico De Peppo, del suo sostituto Pasquale Carcasio, del vice questore Vittoria, del perito balistico Teonesto Cerri. Il maresciallo Bizzarri, artificiere, dichiarerà successivamente alla stampa: «L’avrei disinnescata io ma nessuno me lo ha chiesto. E’ stato più pericoloso farla brillare che aprirla». Fra i reperti raccolti dalla polizia alla Banca dell’agricoltura e successivamente alla Banca commerciale, non compare alcun frammento vetroso. Ancora in piazza Fontana, dove si era recato dopo la strage, in serata viene aggredito il senatore comunista Gianfranco Maris.
12 dicembre 1969
Roma: ore 16:45, nella sede della Banca Nazionale del Lavoro esplode un ordigno che ferisce 14 persone. Alle 17:16, una seconda bomba deflagra sotto un pennone portabandiera all’Altare della Patria. Alle 17:24, un terzo ordigno esplode, sempre all’Altare della Patria, davanti all’ingresso del Museo del Risorgimento, provocando 3 feriti. Intorno alla capitale, sono in atto movimenti di truppe corazzate.
12 dicembre 1969
Il Presidente della Repubblica, Saragat, convoca al Quirinale il Ministro dell’Interno Franco Restivo, il Ministro della Difesa, Luigi Gui, il generale comandante dell’Arma dei carabinieri, Luigi Forlenza, il capo della polizia Angelo Vicari e altri rappresentanti dei corpi separati per esaminare la possibilità di dichiarare lo stato di pericolo pubblico, in base agli articoli 214 e seguenti del testo unico di Pubblica sicurezza, che comporterebbe la temporanea sospensione delle garanzie costituzionali.
12 dicembre 1969
Milano: il senatore Giovanni Marcora (DC) dichiara: «Questi attentati avvengono in concomitanza con la richiesta di espulsione della Grecia dal Consiglio d’Europa. Avvengono dopo che un autorevole giornale inglese ha fatto cenno a possibili collusioni tra il regime dei colonnelli ed ambienti reazionari italiani e all’esistenza di più o meno fantomatici ‘mister P’. Per me –prosegue Marcora- questi attentati si collocano in una precisa logica: svuotare sul piano politico le conquiste sindacali ottenute dai lavoratori dopo mesi di lotta condotta con esemplare coscienza civica e democratica; portare la battaglia politica del nostro paese al clima soffocante di un regime autoritario».
12 dicembre 1969
Partono da varie località militanti del MSI e di Ordine Nuovo, diretti a Roma per partecipare alla manifestazione indetta per la data del 14 dicembre, che sarà preceduta da una riunione dei quadri il mattino del 13 dicembre.
12 dicembre 1969
Roma: in via Nazionale, qualche ora dopo gli attentati, gli attivisti del MSI distribuiscono volantini sui quali compare l’invito alle «Forze armate a ristabilire l’ordine».
12 dicembre 1969
Roma: nel pomeriggio è previsto l’insediamento al Viminale di una commissione composta da 31 giuristi, di cui è segretario il questore Antonio Troisi, il cui compito ufficiale sarebbe stato quello di conciliare le norme di polizia sul diritto di riunione con la libertà garantita dalla Costituzione, in modo da ridurre la conflittualità nelle piazze.
12 dicembre 1969
Si svolge il Consiglio dei Ministri d’Europa: «La Grecia si ritira per evitare un voto sfavorevole che pregiudicherebbe anche la successiva scadenza in ambito Nato. Moro mantiene la posizione di condanna italiana e consiglia ai greci il ritiro spontaneo».
13 dicembre 1969
Roma: annullata la riunione dei quadri di Ordine Nuovo, prevista nella sede nazionale di via degli Scipioni, preparatoria della manifestazione indetta dal MSI per il giorno successivo.
13 dicembre 1969
La stampa britannica spiega la strage di piazza Fontana, a Milano, come derivante da un progetto di «svolta autoritaria» in Italia e chiama in causa gli «genti dei colonnelli greci». Fa eccezione lo Scotsman di Edimburgo che, riportando voci raccolte negli ambienti politici milanesi, scrive che la strage è da porre in relazione alla manifestazione indetta dal MSI per il 14 dicembre a Roma come reazione preventiva delle sinistre ad un tentativo di colpo di Stato preparato, a mo’ di innesco, da quella manifestazione.
14 dicembre 1969
Il Ministro dell’Interno vieta la manifestazione nazionale, indetta dal Msi a Roma, nella scontata previsione di gravissimi incidenti.
15 dicembre 1969
Milano: viene arrestato Pietro Valpreda, trasferito a Roma. Verso mezzanotte Giuseppe Pinelli “cade” da una finestra del quarto piano della Questura milanese.
17 dicembre 1969
Milano: conferenza stampa degli anarchici del Circolo Ponte della Ghisolfa definendo l’attentato alla Banca dell’Agricoltura una strage di Stato.
21 maggio 1970
Milano: Giovanni Caiazzi, giudice istruttore, chiede l’archiviazione dell’inchiesta su Pinelli come morte accidentale
12 dicembre 1970
Milano: primo anniversario della strage, duri scontri alla manifestazione dove rimane ucciso lo studente Enzo Santarelli, colpito al petto da un lacrimogeno.
23 febbraio 1972
Roma: inizia il processo per la strage di piazza Fontana. Dopo poche udienze la Corte dichiara la propria incompetenza.
 
22 marzo 1972
Freda e Ventura vengono indiziati per la strage di piazza Fontana dai magistrati veneti Stiz e Calogero.
13 ottobre 1972
Roma: la Corte di Cassazione sposta il processo a Catanzaro.
30 dicembre 1972
Valpreda e altri anarchici del Circolo romano 22 marzo vengono scarcerati. Esce dal carcere anche Merlino.
27 gennaio 1975
Catanzaro: inizia il nuovo processo per la strage di piazza Fontana
27 ottobre 1975
Milano: il giudice D’Ambrosio chiude l’inchiesta su Pinelli; nella sentenza la morte dell’anarchico sarebbe stata causata da un «malore attivo». Tutti gli indiziati vengono prosciolti.
23 febbraio 1979
Catanzaro: nella prima sentenza, Freda, Ventura e Giannettini sono condannati all’ergastolo per strage. Valpreda è assolto per la strage ma condannato a 4 anni per associazione delinquere. Lo stesso per Merlino. Altre condanne.
20 marzo 1981
Catanzaro: la Corte d’Assise d’Appello assolve per insufficienza di prove Freda Ventura, Giannettini, Valpreda e Merlino. Freda e Ventura sono condannati a 15 anni per associazione sovversiva per altri attentati.
1 agosto 1981
Bari: la Corte d’Assise d’Appello assolve per reato di strage Freda, Ventura, Valpreda e Merlino; conferma le condanne a 15 anni di Freda e Ventura
27 gennaio 1987
La prima sessione della Corte di Cassazione respinge tutti i ricorsi confermando la sentenza di Bari nel 1985. Freda, Ventura, Valpreda e Merlino escono definitivamente dal processo
Gennaio 1989
Il giudice Salvini riapre un’inchiesta sull’eversione di destra e sulla strage di piazza Fontana.
20 febbraio 1989
Catanzaro: Delle Chiaie e Fachini sono assolti dal processo per strage.
5 luglio 1989
Catanzaro: al Corte d’Assise d’Appello conferma la sentenza di assoluzione
13 maggio 1995
Il giudice Salvini deposita un ordine di rinvio a giudizio per 27 persone, tra cui: Licio Gelli, Stefano Delle Chiaie, Paolo Signorelli, Angelo Izzo.
Giugno 2001
Milano: i giudici della II Corte d’Assise condanna per concorso in strage i neo fascisti Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni.

lunedì 10 dicembre 2012

12 dicembre 1969: la Strage di Stato.

INVITO A INIZIATIVA CULTURALE E DI MEMORIA STORICA A 43 ANNI DALLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA E DALL’ASSASSINIO DI PINO PINELLI


12 DICEMBRE 2012 DALLE 18 ALLE 22


Presso l’Associazione culturale “FATA MORGANA” LUD PUB

in Via dei Volsci 3 Roma (S. Lorenzo)


“UNA STRAGE, UNA FINESTRA, NESSUN COLPEVOLE”

LETTURE, DIBATTITO, PROIEZIONI

Promuovono e presentano: Unione Sindacale Italiana USI
Associazione Utenti e Consumatori USICONS
Associazione culturale “Iside”
Circolo Libertario "B. Durruti"
Comitato Antifascista Trullo


L’iniziativa si inquadra nelle attività per i 100 anni dalla fondazione dell’Unione Sindacale Italiana, fondata nel 1912, di cui Giuseppe (Pino) Pinelli fu uno dei sostenitori, tentando la ricostituzione di una sezione USI nel quartiere milanese della Bovisa.


Per info, adesioni e prenotazioni:
c/o USI e mail usiait1@virgilio.it, fax o6 77201444
sito nazionale www.usiait.it,
blog www.unionesindacaleitaliana.blogspot.com,
archivio storico www.usistoriaememoria.blogspot.com,
giornale: www.lottadiclasse.info,
altri siti:
www.usicons.it,
www.utopia-libertaria-roma.blogspot.com

giovedì 22 novembre 2012

100 ANNI ! ! !

DOMENICA 25 NOVEMBRE


100 anni ma non li dimostra


 
 
 
 
 
 
 
 
 
25 novembre 1912 25 novembre 2012

l'UNIONE SINDACALE ITALIANA

il sindacalismo autogestionario

 
dalle ore 19 al Laboratorio sociale - Centro di documentazione antagonista

La Talpa al Quarticciolo ...

in Via Ostuni 9 al piano rialzato

della ex Questura
 

UNA CHIACCHIERATA/bicchierata,

con CENA SOCIALE e proiezione

 
per i 100 anni dell'USI

(ed in preparazione dell’iniziativa cittadina

del 12 dicembre)

 Siete tutti e tutte invitati/e


Per conferma/prenotazione inviare email a: usiait1@virgilio.it