da STELLANERA, cronologia di una strage
27
febbraio 1969
Roma: incontro tra il presidente USA, Richard
Nixon che tiene un colloquio segreto e senza testimone con Saragat al Quirinale.
Oggetto dell’incontro la probabile messa a punto di una strategia di
destabilizzazione democratica, volta a proclamare lo stato di emergenza nazionale.
28 febbraio
1969
Roma: attentato dinamitardo contro Palazzo
Madama. L’attentato non vine rivendicato, ma in seguito sarebbe stato ricordato
come una delle prime avvisaglie della strategia della tensione.
19 marzo
1969
Viareggio: all’hotel Royal si svolge la prima
riunione pubblica dell’organizzazione di estrema destra, Fronte Nazionale, con
la presenza di Junio Valerio Borghese.
27 marzo
1969
Roma: un potente ordigno è fatto esplodere
contro il Ministero della Pubblica Istruzione. L’ordigno è simile a quello
esploso al Senato il 28 febbraio.
29 marzo
1969
Padova: 2 attentati dinamitardi, uno contro la
sede del MSI, l’altro contro la sede del PSIUP.
31 marzo
1969
Roma: un ordigno ad alto potenziale esplode
contro il Ministero di Giustizia. Attentato rivendicato con manifestini a firma
del militante anarchico Marius Jacob.
12 aprile
1969
Genova: incontro tra il principe Junio Valerio
Borghese, l’armatore Alberto Cameli, l’avvocato Gianni Meneghini e il presidente
Gianluigi Lagorio Serra.
15 aprile
1969
Padova: attentato dinamitardo contro lo studio
del rettore dell’Università, Enrico Opocher. Le indagini sono affidate al
dirigente della Squadra mobile, il commissario di PS, Pasquale Juliano.
18 aprile
1969
Padova: si svolge una riunione operativa in
vista dei prossimi attentati da compiere a cura dei gruppi coinvolti nella strategia della tensione. Sono indicati come presenti
all’incontro Franco Freda, Marco Pozzan, Marco Balzarini, Ivano Toniolo e Angelo
Ventura.
19 aprile
1969
Dichiarazioni di Ruggero Pan al giudice
istruttore di Treviso Giancarlo Stiz, quel giorno: «il
Freda gli parlò nel suo studio di una serie di attentati che egli stava
conducendo, in particolare di quello da lui commesso il 15 aprile nello studio
del rettore dell’Università di Padova, e di avere in mente un ampio programma di
attentati per la cui esecuzione gli occorreva l’apporto di altre persone,
estremisti sia di destra che di sinistra; che non era il caso di prendersi cura
della massa né di proporsi subito il problema della qualificazione politica del
nuovo regime …».
25 aprile
1969
Milano: scoppiano bombe incendiarie alla Fiera
campionaria (21 feriti, di cui 2 gravi) e all’ufficio cambi della stazione
ferroviaria (danni alle cose e alcuni feriti lievi). I colpevoli sono additati
ancor prima dello svolgimento delle indagini: gli anarchici. In seguito saranno
condannati i neofascisti Freda e Ventura, ma con una pena compiacente, ad arte
ridotta nei limiti dei 15 anni.
27 aprile
1969
Padova: Guido Giannettini consegna a Giovanni
Ventura e Freda informative per facilitare la loro opera di infiltrazione nei
gruppi della sinistra extraparlamentare.
4 maggio
1969
Nel rapporto inviato al Sid a questa data, il
giornalista missino Guido Giannettini scrive: «In
base a nuovi elementi raccolti nella zona operativa ‘c’, T ritiene che gli
ambienti industriali del nord Italia disposti a finanziare attentati siano
costituiti principalmente dal gruppo Monti, Z è d’accordo sulle conclusioni cui
è pervenuto T". Chiarirà, poi, al giudice D’Ambrosio che "Z ero io e T era
Freda"; aggiungendo che "in effetti le notizie sul finanziamento di Monti ai
gruppi estremisti di destra mi furono passate da Freda. Freda mi disse che non
so chi aveva captato, durante un pranzo a cui partecipavano o Monti o i suoi
collaboratori, che Monti avrebbe finanziato gruppi di destra per azioni
provocatorie, non escluse azioni terroristiche».
6 maggio
1969
Il direttore della Divisione Affari Riservati
del Ministero dell’Interno, Elvio Catenacci, crea un Servizio unico per la trattazione della
materia attinente alle attività dei partiti estremisti, affidato al comando
del vice questore Francesco D’Agostino, e una Sezione investigativa diretta da il vice
questore Guglielmo Carlucci.
11 maggio
1969
Roma: il direttore de Il Borghese annuncia la costituzione di
«250
Gruppi di Azione Nazionale (GAN) costituitisi in tutta Italia rispondendo al
nostro appello per l’unione delle forze nazionali ... Bisogna provvedere a sabotare con tutti i
mezzi possibili gli scioperi organizzati dai comunisti e dai clerico
comunisti…Bisogna organizzarsi per essere vicini ai soldati in ogni momento; nel
momento tranquillo e nel momento non tranquillo … Alle bombe senza sangue noi
preferiamo le beffe sanguinose. Ormai chi vuol fare dell’anticomunismo sul serio
deve porsi fuori del sistema e contro il regime».
15 maggio
1969
Atene: Michel Kottakis, direttore dell’Ufficio
diplomatico del Ministero degli Esteri, invia all’ambasciatore greco a Roma, un
rapporto sulla situazione italiana stilato da un agente del KYP, operante in
Italia, e inviato al primo ministro greco Papadopulos. Nella lettera con la
quale Kottakis accompagna l’invio del rapporto, si legge: «la
situazione in Italia presenta per noi molto interesse e prova che gli eventi si
evolvono in senso molto favorevole per la rivoluzione nazionale. Sua eccellenza
il presidente ritiene che i difficili sforzi intrapresi da lunga data dal
governo nazionale ellenico comincino a produrre frutti».
Il rapporto riferisce anche: «Il
signor P ha avuto un incontro con i rappresentanti delle forze armate e ha
lungamente analizzato le opinioni del governo ellenico sulle questioni italiane
… Abbiamo poi trattato la questione dell’azione futura ed abbiamo proceduto ad
una precisa ripartizione dei compiti … Per quanto riguarda i contatti con
rappresentanti dell’esercito e della gendarmeria, il signor P mi ha riferito che
la maggior parte dei suoi suggerimenti sono stati accettati. Il solo punto di
disaccordo riguarda la fissazione delle date precise e dell’azione … Sono già in
grado di riferire che qui l’opinione prevalente è che l’intenso sforzo
d’organizzazione deve cominciare con l’esercito. Ciò risulta dall’incontro del
signor P con i rappresentanti delle forze armate italiane. E’ stato acquisito
che i metodi utilizzati dalle forze armate elleniche hanno dato risultati
soddisfacenti: perciò vengono accettati come base per l’azione italiana … Per
quanto riguarda la gendarmeria italiana, il signor P mi ha detto che i suoi
rappresentanti hanno studiato con grande interesse la sua proposta. Essi sono
stati profondamente impressionati dalle informazioni sul ruolo assunto dalla
polizia militare ellenica nella preparazione della rivoluzione. Hanno accettato
unanimemente la sua opinione che in Itala soltanto la gendarmeria potrebbe
assumersi analogo compito … Le azioni la cui realizzazione era prevista per
epoca anteriore non hanno potuto essere realizzate prima del 20 aprile. La
modifica dei nostri piani è stata necessaria per il fatto che un contrattempo ha
reso difficile l’accesso al padiglione Fiat. Le due azioni hanno avuto un
notevole effetto … Per quanto riguarda la stampa non sarei troppo soddisfatto.
Attualmente oltre a Il Tempo ho continui contatti con Il Giornale d’Italia. Penso di essere in grado di
ottenere su questi due giornali la pubblicazione di qualunque materiale che il
governo nazionale giudicasse utile».
25 maggio
1969
Il vice segretario del MSI, Pino Romualdi, su L’assalto scrive: «Crediamo
nell’olio di ricino e nel santo manganello. Crediamo nella guerra civile. Poiché
prima che il comunismo arrivi al potere è chiaro che si troveranno mezzo milione
di uomini capaci di procurarsi le armi e di usarle. Nessuno deve dimenticarlo:
oggi, mutati i tempi, l’olio di ricino e il santo manganello non basterebbero
più».
25 maggio
1969
Verona: Pino Rauti tiene una riunione coi gruppi
di Ordine Nuovo del Triveneto.
maggio
1969
Padova: nei primi del mese si presenta al
commissario di Ps Pasquale Juliano, Nicola Pezzato, pregiudicato e missino, che
in cambio di denaro gli fornisce i nomi di alcuni componenti di
un’organizzazione terroristica.
7 giugno
1969
Padova: perquisizione nella casa di Eugenio
Rizzato, ispettore di zona per il Triveneto della Confederazione Nazionale del
Commercio (CNC), sequestrando una pistola automatica e la documentazione
relativa al Comitato d’Azione di Risveglio Nazionale (CARN), con scopo di
formare «gruppi
d’assalto, pronti a qualsiasi evenienza e disposti a qualsiasi impiego, che
saranno a tempo opportuno attrezzati in pieno assetto di guerra».
16 giugno
1969
Una nota del SID: «Un
esponente del Fronte Nazionale ha informato alcuni dirigenti della Società
Metallurgica Italiana (SMI) che il movimento ha in programma di attuare nel
periodo da giugno a settembre 1969, un colpo di Stato per porre fine alla
precaria situazione politica che travaglia la vita del Paese. L’uomo di Borghese
vorrebbe trattare l’acquisto di munizioni prodotte negli stabilimenti della SMI
ma riceve un netto rifiuto».
18 giugno
1969
Padova: arresto del missino Giancarlo Patrese, trovato in
possesso di esplosivo e pistole.
19 giugno
1969
Giorgio Almirante è eletto segretario nazionale
del MSI.
giugno
1969
Rauti decide per il rientro nel MSI,
ufficialmente proclamata in autunno.
giugno
1969
Milano: nasce il Fronte degli Italiani, per
«sensibilizzare
l’opinione pubblica contro l’azione eversiva svolta da taluni partiti di estrema
sinistra e dai vari movimenti contestatori e per costituire un sostegno morale
per le forze di polizia».
giugno
1969
Salvatore Ippolito viene infiltrato dalla
polizia nel circolo Bakunin.
6 luglio
1969
L’Unità del 7 settembre 1969 riporta
l’allarme NATO per un piano di mobilitazione delle forze militari e
l’occupazione dei ministeri, sedi di partito e di giornali da parte di unità
speciali dell’esercito e dei carabinieri.
18
luglio 1969
Bologna: il sindaco Fanti rende noto il testo di
una circolare diffusa negli ambienti militari, per la quale: «la
situazione interna ci fa pensare all’eventualità che le Forze armate debbano
entrare in azione per difendere la libertà democratica e la Costituzione
impedendo violenze, distruzioni, sovvertimenti … Si tratterà di collaborare con
le forze dell’ordine e di agire anzi con quelle, se necessario, alle dipendenze
di un’unica autorità».
24 luglio
1969
Milano: è rinvenuto inesploso un ordigno
all’interno del Palazzo di Giustizia.
31 luglio
1969
Il Borghese pubblica la lettera di un
gruppo di ufficiali indirizzata al generale Enzo Marchesi, capo di Stato
maggiore dell’Esercito, con la quale sollecitano l’ordine di «reagire
singolarmente e collettivamente, con i fatti e se necessario con le armi, a
qualsiasi aggressione, a qualsiasi offesa alla Bandiera, all’uniforme,
all’essenza spirituale e materiale dell’organismo militare».
luglio 1969
Il Fronte Nazionale di Junio V. Borghese, tenta
un colpo di Stato.
luglio
1969
Esce in libreria l’opuscolo scritto da
Giangiacomo Feltrinelli, dal titolo Estate 1969, con sottotitolo La minaccia incombente di una svolta
radicale a autoritaria a destra, di un colpo di stato all’italiana.
6 agosto
1969
Alba Adriatica: Freda alloggia all’hotel Lilian,
dove si trova in vacanza Ivan Biondo.
6 agosto
1969
Riviera romagnola: riunione segretissima
dell’estrema destra
8-9 agosto
1969
Compiuti, contemporaneamente, 10 attentati a
convogli ferroviari, 2 dei quali falliti. Il commissario Improta dell’Ufficio
Politico della Questura di Roma riferirà al giudice Cudillo: «Dopo
gli attentati, chiesi a Pietro Valpreda di collaborare con la polizia ed egli
rifiutò sdegnosamente».
20 agosto
1969
Roma: ritrovato al Palazzo di Giustizia un
ordigno ad orologeria inesploso.
23 agosto
1969
Padova: il pregiudicato Livio Juculano dichiara
al magistrato Anna Maria Di Oreste, da lui chiamata per lo scopo: «Sono
venuto a conoscenza di altri particolari in merito ai recenti episodi di
attentati con esplosivi a mezzo di un detenuto delle carceri giudiziarie di
Padova, tale Pezzato Nicolò … Il mandante degli attentati a Roma è il già
menzionato avvocato Fredda di Padova … In merito poi a quell’arsenale di armi
che dovrebbe trovarsi fra Treviso e Vittorio Veneto, il Pezzato mi ha aggiunto
che un libraio di Treviso, amico di Freda…detiene nello scantinato della
libreria numerose armi».
30 agosto
1969
Bologna: il SID riceve un appunto che afferma:
«gli
autori degli attentati dinamitardi sui treni farebbero capo all’organizzazione
studentesca di estrema destra Nuova Caravella, che avrebbe sede a Roma e
organizzerebbe corsi per sabotatori o dinamitardi diretti da certo Stefano Delle
Chiaie».
5 settembre
1969
Rieti: all’albergo Cavallino Bianco al
Terminillo, si svolge un corso di aggiornamento del MSI per dirigenti giovanili al quale partecipano 127
militanti..
9 settembre
1969
Padova: la valigeria ‘Al Duomo’ acquista con
regolare fattura le borse di similpelle della Mosbach & Gruber.
9 settembre
1969
Federico D’Amato invia al colonnello Gasca
Quierazza, capo dell’ufficio ‘D’, la copia della relazione che svolgerà alla
riunione del coordinamento dei servizi di polizia due giorni più tardi. La
relazione è riservatissima, scritta
in francese, intitolata Les faites terroristes en Italie. In riferimento agli attentati ai
treni dell’8-9 agosto, si «ipotizza
quali responsabili: a) gruppi austro-tedeschi-sudtirolesi; b) gruppi di estrema
destra; c) gruppi anarcoidi, filocinesi, maoisti e contestatori. La prima
ipotesi non trovava conforto; gli estremisti di origine
nazionalsocialistico-fascista risultavano, all’epoca, aver adoperato solo
cariche rudimentali con sistemi a micce; gli anarcoidi, invece, avevano rivelato
nell’azione terroristica una migliore qualità ed efficienza tecnica».
Su Gian Giacomo Feltrinelli, la relazione «contiene
un capitolo nel quale era considerata l’eventualità che i terroristi potessero
avere dei collegamenti segreti all’estero. E’ notorio infatti –afferma- che gli
anarchici sono in collegamento tra loro sul piano internazionale attraverso
l’Internazionale anarchica …»
13 settembre
1969
Padova: muore, precipitando inspiegabilmente
nella tromba delle scale, Alberto Muraro, portiere dello stabile di piazza
Insurrezione, dove abita Massimiliano Fachini, e testimone chiave dell’inchiesta
condotta dal commissario di PS Pasquale Juliano contro il gruppo Fachini-Freda.
Avrebbe dovuto testimoniare due giorni dopo.
13 settembre
1969
Padova: Freda, intercettato telefonicamente
dalla PS, chiede a Tullio Fabris spiegazioni su come montare un congegno ad
incandescenza..
15
settembre 1969
Sintra (Portogallo): da poco terminata
l’incontro organizzato da Convergenza Occidentale, che si propone di «favorire
la reciproca conoscenza di quanti in Europa, si sentono impegnati nella difesa
dei valori della civiltà cristiana occidentale, insidiati dai più diversi
tentativi di sovversione».
Ai lavori ha partecipato anche una delegazione italiana composta da esponenti
del comitato centrale del MSI, della direzione del giovani del MSI, studenti
universitari dell’Ateneo genovese e la direzione nazionale del FUAN.
15 settembre
1969
Padova: Freda incarica Tullio Fabris di ritirare
presso la ditta Elettrocontrolli di Bologna 50 interruttori/timer, ordinati in precedenza.
Metà settembre
1969
Padova:, in una biblioteca dell’Università viene
collocato in uno scaffale, mimetizzato fra i libri, un ‘volume’ internamente
cavo, con un ordigno non esploso per caso.
16 settembre
1969
Dichiarazioni di Lando Dell’Amico del 24 ottobre
1974 a Panorama: l’industriale
Attilio Monti gli telefonò da Milano invitandolo a prendere contatti con Pino
Rauti per consegnargli 18 milioni e 500 mila lire.
17 settembre
1969
Genova: la Questura produce un nuovo rapporto
sull’incontro fra Borghese e gli industriali genovesi (Cameli, Cambiaso e
Perrino).
17 settembre
1969
Roma: Lando Dell’Amicota, nella sede del Credito
Italiano, consegna a Pino Rauti la somma di 18 milioni e 500 mila lire in
contanti perché Rauti così pretese.
19 settembre
1969
Rieti: i carabinieri stilano un rapporto riservatissimo sul convegno del MSI
all’albergo Cavallino Bianco, rilevando «le
lezioni»
ai militanti sono state impartite «da
parlamentari del partito, tra cui gli onorevoli Pino Romualdi, Giulio Caradonna,
Gastone Nencioni, Stefano Menicacci, Franco Maria Servelllo, Franco Franchi e
Antonio Guarra, da esponenti quali Pietro Cerullo, Massimo Anderson, Annibale
Del Manzo, Giuseppe Tricoli, Antonio Fede e Raffaele Valensise. La chiusura del
corso è stata presenziata dall’onorevole Giorgio Almirante, segretario nazionale
del partito».
Si è discusso anche di «rovesciare
l’attuale classe dirigente italiana, incapace di garantire la sicurezza
nazionale, la pace sociale e il progresso civile».
29 settembre
1969
Giorgio Almirante illustra la piattaforma
programmatica del MSI sulla «crisi
dello Stato».
30 settembre
1969
Riunione del Fronte Nazionale, nella quale si
discusse di colpo di Stato e attentati dinamitardi.
settembre
1969
Treviso: incontro tra: Giovanni Ventura, Antonio
Massari, "tre persone giunte da Roma" ed il senatore democristiano Caron che
s’era speso per un mutuo di 20 milioni dalla Cassa di Risparmio della Marca
Trevigiana a Ventura.
settembre
1969
Roma: incontro, a Termini, tra Serafino Di Luia
e Nino Sottosanti. Il primo avrebbe consegnato al secondo un pacchetto.
settembre
1969
L’anarchico Giorgio Spanò testimonierà
successivamente che in questo mese Ivo Della Savia gli aveva proposto di
compiere un attentato dimostrativo contro la sede della Fiat a Roma.
4 ottobre
1969
Trieste: una potente carica esplosiva viene
deposta sul davanzale della scuola elementare slovena, destinata ad esplodere
alle ore 12.00 seminando morte fra allievi, genitori ed insegnanti. L’ordigno
però non esplode, avrebbe provocato una strage. Contestualmente era stato
deposto un ordigno, a Gorizia, nei pressi del confine italo-jugoslavo che non
esploderà per ragioni tecniche.
6 ottobre
1969
Trieste: è interrogato dalla Questura,
l’ordinovista veneto Martino Siciliano nell’ambito delle indagini sul fallito
attentato alla scuola slovena di due giorni prima.
17 ottobre
1969
Roma: Emilio Bagnoli ritira le chiavi della
cantina in via del Governo Vecchio, dove stabilisce la sua sede il circolo ‘22
marzo’. Il circolo è composto da Pietro Valpreda, una quindicina di giovani e
giovanissimi anarchici e da Mario Michele Merlino che la sentenza di Catanzaro
23.2.1979 definirà «una
delle figure più interessanti … per la sua singolare posizione di attivo
elemento del circolo anarchico 22 marzo nel quale esercitò attività
direttiva e nel contempo, di uomo appartenente a quel movimento di estrema
destra che faceva capo a Stefano Delle Chiaie. Innegabili sono i contatti fra
lui e il Delle Chiaie, del quale era solerte procacciatore di notizie raccolte
nei gruppi di opposto orientamento politico /al quale scopo/ fingeva identità di
fede politica con coloro che in effetti, sottoponeva alla sua attività
spionistica».
Prima del ’22 marzo’ il curriculum di Merlino prevede fra l’altro la
partecipazione al viaggio in Grecia insieme agli altri militanti di destra, la
presenza alla Battaglia di Valle Giulia insieme ad un gruppetto di
Avanguardia Nazionale che cercò di provocare incidenti; un tentativo non
riuscito di infiltrarsi nel gruppo maoista Avanguardia Proletaria, poi nel
Partito Comunista d’Italia; infine nel movimento studentesco di Magistero dal
quale viene allontanato dopo aver smarrito un’agendina contenente i recapiti di
noti esponenti della destra; un ulteriore tentativo con l’Unione m-l finisce con
una diffida da parte di questa organizzazione che lo ritiene autore di una trappola ai danni di un aderente. A
Merlino è anche attribuita una denuncia a carico di 3 studenti in relazione agli
attentati ai distributori di benzina, rivelatisi estranei ai fatti (che verranno
più tardi addebitati a Mario Palluzzi di Avanguardia Nazionale e amico di
Stefano Delle Chiaie). Gli anarchici romani, diversamente dai marxisti
leninisti, non hanno alcun sospetto su di lui. Nel circolo viene infiltrato
anche l’agente Salvatore Ippolito, camuffato da studente anarchico dal nome
Andrea Politi.
23 ottobre
1969
Il Secolo d’Italia, organo del MSI, intitola in
prima pagina: L’Italia abbandonata al
disordine.
27 ottobre
1969
Il New York Times descrive l’ambasciatore americano
in Italia, Graham Martin, come «un
uomo aggressivo, spietato che … si serve di tutti i mezzi, prima di tutto della
Cia».
28 ottobre
1969
Torino: attentato fallito al Palazzo di
Giustizia, ad opera di militanti di destra.
29
ottobre 1969
Il segretario nazionale del Raggruppamento
Giovanile Studenti e Lavoratori del Msi invia ai subalterni un foglio disposizioni straordinario: «La
drammaticità della situazione che presenta chiari sintomi preinsurrezionali,
impone la mobilitazione generale e costante di dirigenti e gregari, per
l’approntamento dei mezzi e delle misure corrispondenti. Inviati del centro
prenderanno contatto diretto con i responsabili dei coordinamenti regionali per
concordare iniziative e programmi. Intanto si dispone tassativamente: che i
dirigenti provinciali siano a disposizione delle federazioni in continuità; che
stabiliscano contatto con i coordinatori regionali e con la direzione nazionale
giovanile; che nessuna iniziativa attivistica in loco o in trasferimento deve
essere intrapresa senza preavviso o consenso della direzione nazionale
giovanile, avuto riguardo al rapporto di forze con l’avversario, all’ambiente,
agli impegni attivistici in atto altrove. Esprimendo e disciplinando tutte le
nostre energie, saremo certamente in grado di replicare duramente all’offensiva
dei sovversivi e dare un alt al comunismo».
31 ottobre
1969
Freda acquista dalla ditta Elettrocontrolli di
Bologna altri 50 commutatori da 120 minuti.
ottobre
1969
Roma: nasce Organizzazione Lotta di Popolo
(OLP).
5
novembre 1969
Una nota del Mininstero dell’Interno asserisce
che molti dirigenti e quadri del MSI, in aprticolare giovanile «avrebbero
rassegnato le dimissioni e si starebbero organizzando al di fuori del partito
per reagire alle intimidazioni dei
filocinesi e dei comunisti»
6 novembre
1969
Gorizia: ritrovato nei del confine
italo-jugoslavo, l’ordigno piazzato dagli ordinovisti veneti, in concorso con
quelli triestini, il 4 ottobre 1969 e non esploso.
7 novembre
1969
A
Viareggio, presso lo studio dell’avvocato Giuseppe Gattai si svolge la riunione
dalla quale scaturirà la decisione di fondare la Lega Italia Unita, il cui scopo
era quello di «vedere
se di fronte alla sconcertante avanzata socialcomunista e all’evidente crisi
nazionale uomini di buona volontà, onesti, come li chiama Cicerone,
potessero opporsi con i mezzi della democrazia al Catilina socialcomunista».
7-9 novembre
1969
Roma: manifestazione internazionale per l’Europa Nazione promossa dal MSI e da
Convergenza Occidentale alla quale partecipano portoghesi, greci, svizzeri,
spagnoli, francesi, svedesi e numerosi esponenti dei paesi dell’Est.
12 novembre
1969
I rapporti tra MSI Fronte Nazionale, secondo il
Viminale, vanno rinsaldandosi, dopo l’incontro, avvenuto in ottobre, fra Giorgio
Almirante e Junio Valerio Borghese.
13 novembre
1969
Roma: apre pubblicamente la sede del Circolo 22 marzo.
14 novembre
1969
Il Secolo d’Italia pubblica un comunicato con il
quale Ordine Nuovo chiede di rientrare nel MSI.
15
novembre 1969
Monza: il comandante del Distretto militare
afferma, in un pubblico discorso alla presenza di altre autorità fra le quali il
procuratore della repubblica, che «stante
l’attuale situazione di disordine nelle fabbriche e nelle scuole, l’esercito ha
il compiti di difendere le frontiere interne del Paese; l’esercito è l’unico
baluardo ormai contro il disordine e l’anarchia».
17 novembre
1969
Il britannico Economist scrive che i circoli dirigenti
della Confindustria esigono che il governo regolamenti il diritto di sciopero, e
proibisca gli scioperi a carattere politico.
17-19 novembre
1969
Roma: manifestazione del MSI con esponenti di
Convergenza Occidentale.
22 novembre
1969
Una nota informa il Viminale sull’incontro fra
esponenti del Fronte Nazionale ed il console americano a Firenze.
27 novembre 1969
Rottura delle trattative fra Borghese e
Almirante a causa del rifiuto di procedere all’unificazione fra l’Unione
Combattenti della RSI e la Federazione Combattenti della RSI.
30 novembre
1969
Il Borghese, riferendosi alla rivolta degli
agenti della Celere a Milano, il giorno della morte dell’agente Antonio
Annarumma, scrive: «Se
il 19 novembre gli ufficiali delle caserme di Milano avessero deciso di occupare
la città, anziché schierarsi a difendere il loro generale contro i loro uomini,
non avrebbero incontrato resistenza e sarebbero stati applauditi dalla
popolazione».
30 novembre
1969
Reggio Calabria: comizio di Giorgio Almirante,
vengono fatti esplodere 3 ordigni.
novembre
1969
La Federazione Nazionale Combattenti della RSI distribuisce
volantini in cui si invitano gli ex combattenti a «non
farsi strumentalizzare per un colpo di Stato reazionario».
5 dicembre
1969
Pino Rauti ribadisce che il rientro di Ordine
Nuovo nel MSI non significa lo scioglimento del gruppo che continua a vivere
come movimento autonomo all’interno del partito.
6 dicembre
1969
Il Borghese riporta che il PCI ha decretato
lo stato di massima vigilanza con il controllo notturno e diurno delle
federazioni e della sede centrale.
6-7 dicembre
1969
Il The Guardian pubblica il rapporto greco inviato dal direttore degli Esteri
greco al proprio ambasciatore a Roma, Kottakis, nel maggio ’69, in cui si parla
dei rapporti che intercorrono fra ambienti politici e militari italiani e greci
per un possibile colpo di Stato in Italia e si cita il rappresentante non ufficiale della giunta militare, signor P. L’Observer aggiunge altre rivelazioni su
documenti segreti inviati ad Atene da un agente dei colonnelli in Italia, dove
si afferma la responsabilità della destra negli attentati del 25 aprile. In
Italia, la difesa degli anarchici chiede subito che il rapporto sia allegato
agli atti processuali, ma il giudice Amati rifiuta.
7-8 dicembre
1969
Reggio Calabria: militanti di Avanguardia
Nazionale compiono un attentato dinamitardo contro la Questura provocando il
ferimento di un appuntato di PS.
9 dicembre
1969
Una nota confidenziale del Viminale riferisce
che Randolfo Pacciardi si è incontrato col Ministro degli Esteri greco
Pipinelis, dietro sua richiesta, per ottenere finanziamenti per il suo movimento
come già ottenuti dal governo del generale De Gaulle, anche se poi «ne
fa uso del tutto personale».
Sarebbe quindi effettivamente lui il signor P di cui ha parlato il Guardian. La nota riferisce anche che
«il
direttore nominale di Nuova Repubblica, Giano Accame, molto vicino alla corrente
politica del Borghese, ha fatto un viaggio ad Atene anche lui, evidentemente in
stretto collegamento col suo principale Pacciardi. Al ritorno egli ha cercato di
spiegare che i colonnelli non sono fascisti …».
Le informazioni sono state attinte da Camillo Romiti, amministratore di Nuova
Repubblica.
10 dicembre 1969
Il Ministro dell’Interno Franco Restivo conclude
alla Camera il discorso sull’ordine pubblico iniziato il giorno precedente,
affermando che la gran parte degli atti di violenza verificatisi in Italia sono
imputabili all’«estremismo
anarcoide».
10 dicembre
1969
Giorgio Almirante, in una intervista al Der Spiegel afferma che la battaglia contro
il comunismo giustifica tutti i mezzi e che è venuto il momento di non fare più
distinzioni fra mezzi politici e militari per definire, una volta per sempre, la
situazione in Italia.
10 dicembre 1969
Venezia: dopo aver accompagnato il fratello
Giovanni all’aeroporto, Angelo Ventura al ritorno informa Franco Comacchio che
«tra
poco sarebbe avvenuto qualcosa di grosso: in particolare una marcia di fascisti
a Roma e qualcosa sarebbe avvenuto nelle banche».
10 dicembre 1969
Padova: un giovane acquista, tra le ore 18 e le
19, 4 borse modello 2131, prodotte dalla ditta ‘Mosbach & Gruber’ di
Offenbach, presso la valigeria Al Duomo: tre del modello 2131 City marrone
e una del modello 2131 Peraso nera.
10 dicembre 1969
Roma: l’avvocato Vittorio Ambrosini partecipa ad
una riunione nella sede di Ordine Nuovo, in via degli Scipioni, presente un
deputato del MSI, dove si parla di andare a Milano «e
buttare tutto all’aria».
11 dicembre
1969
Roma: s’incontrano in tarda serata Mario Merlino
e Stefano Delle Chiaie.
11 dicembre 1969
Milano:, fra le vetture contravvenzionate dai
vigili urbani di Milano l’11-12 dicembre nei pressi della Banca
dell’agricoltura, in piazza Diaz a circa 400 metri dalla banca, vi è la
autovettura Fiat 1500 targata PD 121532 di Dario Zagolin, padovano, esponente
del MSI e informatore dei servizi di sicurezza. Lo Zagolin «aveva
fornito le notizie dell’incontro a Padova tra il Freda e il Delle Chiaie».
11 dicembre 1969
Il settimanale Epoca compare nelle edicole con una
appariscente copertina tricolore. Il giornalista Pietro Zullino, legato al
socialdemocratico Italo De Feo, scrive al suo interno che se non verrà raggiunto
un accordo politico e si dovesse, pertanto, ricorrere ad elezioni anticipate e
il loro responso non fosse accettato dalle sinistre, «le
Forze armate potrebbero essere chiamate a ristabilire immediatamente la legalità
repubblicana».
11 dicembre 1969
Alla vigilia della sessione del Consiglio
d’Europa, a Parigi, si delineano gli schieramenti pro e contro la espulsione
della Grecia: voteranno per la espulsione Svezia, Norvegia, Danimarca, Olanda,
Islanda, Inghilterra e Rft; sono propense a concedere una proroga Francia,
Austria, Svizzera, Malta; Belgio e Lussemburgo non hanno precisato le loro
intenzioni. Per quanto riguarda l’Italia, il sottosegretario Coppo, al momento
di lasciare Roma per Parigi, ha dichiarato «la
delegazione italiana non può non tenere presente lo statuto del Consiglio
d’Europa e il complesso dei fatti che purtroppo lo contraddicono».
12 dicembre 1969
Milano, ore 16:37, nel salone della Banca
dell’Agricoltura a piazza Fontana, esplode un ordigno che provoca la morte
immediata di 13 persone e 90 feriti, 2 dei quali decedono in seguito. Muoiono:
Giovanni Arnoldi, Giulio China, Ennio Corsini, Pietro Dendena, Carlo Gaiani,
Calogero Galatioto, Carlo Garavaglia, Paolo Gerli, Luigi Meloni, Mario Pasi,
Carlo Perego, Oreste Sangallo, Angelo Scaglia, Carlo Silva, Attilio Valè.
Qualche minuto prima, un commesso della Banca commerciale, Rodolfo Borroni,
aveva rinvenuto una borsa depositata in un passaggio contiguo all’ingresso
dell’istituto bancario che, come si accerterà, conteneva una bomba. Questa viene
fatta esplodere alle 21:12 alla presenza del procuratore della repubblica di
Milano, Enrico De Peppo, del suo sostituto Pasquale Carcasio, del vice questore
Vittoria, del perito balistico Teonesto Cerri. Il maresciallo Bizzarri,
artificiere, dichiarerà successivamente alla stampa: «L’avrei
disinnescata io ma nessuno me lo ha chiesto. E’ stato più pericoloso farla
brillare che aprirla».
Fra i reperti raccolti dalla polizia alla Banca dell’agricoltura e
successivamente alla Banca commerciale, non compare alcun frammento vetroso. Ancora in piazza Fontana, dove
si era recato dopo la strage, in serata viene aggredito il senatore comunista
Gianfranco Maris.
12 dicembre 1969
Roma: ore 16:45, nella sede della Banca
Nazionale del Lavoro esplode un ordigno che ferisce 14 persone. Alle 17:16, una
seconda bomba deflagra sotto un pennone portabandiera all’Altare della Patria.
Alle 17:24, un terzo ordigno esplode, sempre all’Altare della Patria, davanti
all’ingresso del Museo del Risorgimento, provocando 3 feriti. Intorno alla
capitale, sono in atto movimenti di truppe corazzate.
12 dicembre 1969
Il Presidente della Repubblica, Saragat, convoca
al Quirinale il Ministro dell’Interno Franco Restivo, il Ministro della Difesa,
Luigi Gui, il generale comandante dell’Arma dei carabinieri, Luigi Forlenza, il
capo della polizia Angelo Vicari e altri rappresentanti dei corpi separati per esaminare la possibilità di
dichiarare lo stato di pericolo pubblico, in base agli articoli 214 e
seguenti del testo unico di Pubblica sicurezza, che comporterebbe la temporanea
sospensione delle garanzie costituzionali.
12 dicembre
1969
Milano: il senatore Giovanni Marcora (DC)
dichiara: «Questi
attentati avvengono in concomitanza con la richiesta di espulsione della Grecia
dal Consiglio d’Europa. Avvengono dopo che un autorevole giornale inglese ha
fatto cenno a possibili collusioni tra il regime dei colonnelli ed ambienti
reazionari italiani e all’esistenza di più o meno fantomatici ‘mister P’. Per me
–prosegue Marcora- questi attentati si collocano in una precisa logica: svuotare
sul piano politico le conquiste sindacali ottenute dai lavoratori dopo mesi di
lotta condotta con esemplare coscienza civica e democratica; portare la
battaglia politica del nostro paese al clima soffocante di un regime
autoritario».
12 dicembre
1969
Partono da varie località militanti del MSI e di
Ordine Nuovo, diretti a Roma per partecipare alla manifestazione indetta per la
data del 14 dicembre, che sarà preceduta da una riunione dei quadri il mattino
del 13 dicembre.
12 dicembre
1969
Roma: in via Nazionale, qualche ora dopo gli
attentati, gli attivisti del MSI distribuiscono volantini sui quali compare
l’invito alle «Forze
armate a ristabilire l’ordine».
12 dicembre 1969
Roma: nel pomeriggio è previsto l’insediamento
al Viminale di una commissione composta da 31 giuristi, di cui è segretario il
questore Antonio Troisi, il cui compito ufficiale sarebbe stato quello di
conciliare le norme di polizia sul diritto di riunione con la libertà garantita
dalla Costituzione, in modo da ridurre la conflittualità nelle piazze.
12 dicembre
1969
Si svolge il Consiglio dei Ministri d’Europa:
«La
Grecia si ritira per evitare un voto sfavorevole che pregiudicherebbe anche la
successiva scadenza in ambito Nato. Moro mantiene la posizione di condanna
italiana e consiglia ai greci il ritiro spontaneo».
13 dicembre
1969
Roma: annullata la riunione dei quadri di Ordine
Nuovo, prevista nella sede nazionale di via degli Scipioni, preparatoria della
manifestazione indetta dal MSI per il giorno successivo.
13 dicembre
1969
La stampa britannica spiega la strage di piazza
Fontana, a Milano, come derivante da un progetto di «svolta
autoritaria»
in Italia e chiama in causa gli «genti
dei colonnelli greci».
Fa eccezione lo Scotsman di Edimburgo
che, riportando voci raccolte negli ambienti politici milanesi, scrive che la
strage è da porre in relazione alla manifestazione indetta dal MSI per il 14
dicembre a Roma come reazione preventiva delle sinistre ad un
tentativo di colpo di Stato preparato, a mo’ di innesco, da quella
manifestazione.
14 dicembre
1969
Il Ministro dell’Interno vieta la manifestazione
nazionale, indetta dal Msi a Roma, nella scontata previsione di gravissimi
incidenti.
15 dicembre
1969
Milano: viene arrestato Pietro Valpreda,
trasferito a Roma. Verso mezzanotte Giuseppe Pinelli “cade” da una finestra del
quarto piano della Questura milanese.
17 dicembre
1969
Milano: conferenza stampa degli anarchici del
Circolo Ponte della Ghisolfa definendo l’attentato alla Banca dell’Agricoltura
una strage di Stato.
21 maggio
1970
Milano: Giovanni Caiazzi, giudice istruttore,
chiede l’archiviazione dell’inchiesta su Pinelli come morte accidentale
12 dicembre
1970
Milano: primo anniversario della strage, duri
scontri alla manifestazione dove rimane ucciso lo studente Enzo Santarelli,
colpito al petto da un lacrimogeno.
23 febbraio
1972
Roma: inizia il processo per la strage di piazza
Fontana. Dopo poche udienze la Corte dichiara la propria incompetenza.
22 marzo
1972
Freda e Ventura vengono indiziati per la strage
di piazza Fontana dai magistrati veneti Stiz e Calogero.
13
ottobre 1972
Roma: la Corte di Cassazione sposta il processo
a Catanzaro.
30 dicembre
1972
Valpreda e altri anarchici del Circolo romano 22 marzo vengono scarcerati. Esce dal
carcere anche Merlino.
27
gennaio 1975
Catanzaro: inizia il nuovo processo per la
strage di piazza Fontana
27 ottobre
1975
Milano: il giudice D’Ambrosio chiude l’inchiesta
su Pinelli; nella sentenza la morte dell’anarchico sarebbe stata causata da un
«malore
attivo». Tutti gli indiziati vengono prosciolti.
23
febbraio 1979
Catanzaro:
nella prima sentenza, Freda, Ventura e Giannettini sono condannati all’ergastolo
per strage. Valpreda è assolto per la strage ma condannato a 4 anni per
associazione delinquere. Lo stesso per
Merlino. Altre condanne.
20
marzo 1981
Catanzaro:
la Corte d’Assise d’Appello assolve per insufficienza di prove Freda Ventura,
Giannettini, Valpreda e Merlino. Freda e Ventura sono condannati a 15 anni per
associazione sovversiva per altri attentati.
1
agosto 1981
Bari:
la Corte d’Assise d’Appello assolve per reato di strage Freda, Ventura, Valpreda
e Merlino; conferma le condanne a 15 anni di Freda e
Ventura
27
gennaio 1987
La
prima sessione della Corte di Cassazione respinge tutti i ricorsi confermando la
sentenza di Bari nel 1985. Freda, Ventura, Valpreda e Merlino escono
definitivamente dal processo
Gennaio
1989
Il
giudice Salvini riapre un’inchiesta sull’eversione di destra e sulla strage di
piazza Fontana.
20
febbraio 1989
Catanzaro:
Delle Chiaie e Fachini sono assolti dal processo per
strage.
5
luglio 1989
Catanzaro:
al Corte d’Assise d’Appello conferma la sentenza di
assoluzione
13
maggio 1995
Il
giudice Salvini deposita un ordine di rinvio a giudizio per 27 persone, tra cui:
Licio Gelli, Stefano Delle Chiaie, Paolo Signorelli, Angelo
Izzo.
Giugno
2001
Milano:
i giudici della II Corte d’Assise condanna per concorso in strage i neo fascisti
Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni.
Offerta d'aiuto
RispondiEliminaBuongiorno,
Innanzitutto ve li consiglierei di diffidare delle offerte sul netto e gli avvisi. Poiché più del 90% di quest'avvisi sono fraudolenti. Al giorno d'oggi ci sono sempre più frodi. Volevo prendere in prestito denaro, dopo avere inviato un avviso, ogni giorni io ricevono più di 25 messaggi nulla che truffatori che chiedono denaro siano dicendo spese di cartelle. Ed eliminavo il loro messaggio ma un giorno sono caduto su una persona nominato leonido veronas, credevo che facesse partito anche dei truffatori del netto ma alla mia grande sorpresa quest'ultimo è diverso, egli mi ha fatto un prestito di 40.000 euro con un tasso molto bene di 2% rimborsabile sul numero di tempo che desiderate. Ve lo confermo e se succedesse che ricercate di prestito contattate per mail. Ecco la sua posta elettronica:
leonidoveronas@gmail.com
NB: Vi informiamo e vi giuro anche ho dovuto solo pagare tasse di iscrizione e contratti di rientrare in possesso miei fondi.