«La giornata del primo Maggio è
considerata nel mondo socialista come la festa del Lavoro. Si tratta di una
falsa affermazione del 1° Maggio che ha talmente permeato la vita dei
lavoratori che effettivamente in molti paesi, essi lo celebrano così. Infatti,
il primo maggio non è un giorno di festa per i lavoratori [...] No, i
lavoratori non devono, quel giorno rimanere nelle loro officine o nei campi.
Quel giorno, i lavoratori di tutti i paesi devono riunirsi in ogni villaggio,
in ogni città, per organizzare delle riunioni di massa, non per festeggiare
quel giorno così come lo concepisono i socialisti statalisti ed in particolare
i bolscevichi, ma per contare le loro forze, per determinare le possibilità di
lotta diretta contro l'ordine marcio, vile schiavista, fondato sulla violenza e
la menzogna.» (Nestor Makhno, Il primo
Maggio simbolo di un'era nuova nella vita e la lotta dei lavoratori)
Le origini statunitensi e anarchiche del Primo Maggio
Una delle prime lotte intraprese dai
lavoratori e dalle lavoratrici fu quella delle otto ore lavorative: «Otto ore
di lavoro, otto di svago, otto per dormire» fu la parola d'ordine, coniata
in Australia sin dal 1855, e condivisa da gran parte del movimento
sindacale mondiale del XIX secolo.
In seguito, dal congresso dell'Associazione internazionale dei
lavoratori - la Prima
Internazionale - riunitosi a Ginevra nel settembre
1866, scaturì una proposta concreta: «Otto ore come limite legale
dell'attività lavorativa». Non mancarono iniziative "minori": Ira
Steward, meccanico di Boston, già l'anno precedente aveva costituito la Lega
per le otto ore del Massachusetts, cui fecero immediatamente seguito tante
altre organizzazioni analoghe in tutte le aree industrializzate degli USA, a dimostrazione del grande fermento dell'epoca.
Nel 1867 lo stato dell’Illinois approvò una legge che istituiva le otto ore lavorative, disponendone
l’entrata in vigore proprio per il Primo Maggio dello stesso anno. I lavoratori statunitensi, essendo consapevoli che ben
difficilmente i padroni avrebbero rispettato la legalità, scesero in strada per
legittimare le proprie richieste. Fu in particolar modo la città di Chicago a
manifestare massicciamente con almeno 10000 lavoratori in sciopero. Da quel momento il Primo Maggio divenne quindi una data
simbolicamente importante, sia per i lavoratori statunitensi che degli altri
paesi.
Il Primo Maggio 1886, 400000 lavoratori manifestarono in tutti gli USA; almeno 80000 persone scioperarono a Chicago, che divenne la città simbolo
di lotta e resistenza. Le manifestazioni proseguirono per tre giorni e furono
caratterizzate da durissimi scontri con la polizia, che causarono la morte di
alcuni scioperanti.
Nell’ambito di queste calde giornate
gli anarchici furono accusati del lancio di una bomba che uccise un poliziotto,
per questo sette di loro vennero accusati di omicidio e successivamente
condannati a morte (4 furono effettivamente impiccati, uno si suicidò e gli
altri vennero successivamente graziati). L'assoluzione arrivò troppo tardi, esattamente
come molti anni dopo capitò a Sacco e
Vanzetti; i protagonisti della drammatica vicenda di Chicago
passarono alla storia come i martiri di
Chicago.
«i lavoratori americani di Chicago e
dei dintorni [...] Ascoltarono là dei discorsi di numerosi oratori socialisti,
e soprattutto quelli degli oratori anarchici, perché essi assimilavano le idee
libertarie e si mettevano francamente dalla parte degli anarchici. I lavoratori
americani tentarono quel giorno, organizzandosi, di esprimere la loro protesta
contro l'infame ordine dello Stato e del Capitale dei possidenti. È su questo
che intervengono i libertari americani Spiess, Parsons ed altri. È allora che
questo incontro fu interrotta da delle provocazioni di mercenari del Capitale e
si e terminò con il massacro di lavoratori disarmati, seguito dall'arresto e
dall'assassinio di Spiess, Parsons ed altri compagni. I lavoratori di Chicago e
dei dintorni non si radunavano per festeggiare la giornata del primo Maggio. Si
erano raddunati per risolvere in comune i problemi delal loro vita e delle loro
lotte. » (Nestor Makhno, Il primo
Maggio simbolo di un'era nuova nella vita e la lotta dei lavoratori)
Da quel Primo Maggio le forze di
polizia di Chicago scatenarono la repressione contro gli anarchici, mettendo al bando tutte le organizzazioni legate
all’anarco-sindacalismo e
vietando le loro pubblicazioni. Anche i sindacati americani iniziarono a discriminare le organizzazioni legate all'anarchismo, cominciando ad isolarli a causa del loro pregiudizio sulla violenza
(attribuita esclusivamente agli anarchici, molto spesso senza alcuna prova).
Nel suo congresso di St. Louis del 1888 l'American
Federation of Labor (AFL) propose il primo maggio del 1990 quale data ultima oltre la quale i lavoratori statunitensi non avrebbero
più accettato di lavorare per più di otto ore al giorno. Per non essere però
relazionati in alcun modo agli anarchici e alla violenza, l'l’AFL coniò lo slogan:
«Eight Hours, Firm, Peaceable, and
Positive» («8 ore: decisamente, pacificamente, senza dubbio») .
Il primo maggio del 1890 i lavoratori di buona parte del mondo ricordarono i martiri di
Chicago e festeggiarono l'unità dei lavoratori e delle
lavoratrici contro l'arroganza del padronato e del capitalismo. In seguito al successo di quell'evento, nel 1891 la Seconda Internazionale proclamò che, da lì in avanti, il Primo Maggio sarebbe dovuta essere
considerata ufficialmente «la festa dei lavoratori di tutti i paesi, nella
quale i lavoratori, dovevano manifestare la comunanza delle loro rivendicazioni
e della loro solidarietà».
Cronologia del Primo Maggio nel mondo
1884: negli USA (durante questo mese...) la federazione dei commerci organizzati e i
sindacati precursori dell'AFL accettano
una risoluzione in cui si legge: «8 ore costituiscono il lavoro di un giorno
legale a partire e dopo il 1° Maggio 1886». Nonostante la federazione non avesse previsto di stimolare
un'insurrezione di massa, questa risoluzione ebbe notevoli effetti.
1886: negli USA inizia uno sciopero per la giornata lavorativa di 8
ore, che sarà commemorato nel 1889 come prima giornata internazionale
dei lavoratori e delle lavoratrici. 340 000 operai a Chicago, a Milwaukee e nelle altre città scendono per le strade. Quattro
manifestanti sono uccisi e più di 200 feriti quando la polizia attacca gli
scioperanti riuniti a Chicago. Gli U.S.A, decideranno in seguito, di celebrare
la giornata dei lavoratori un altro giorno dell'anno.
1890: negli USA, a Chicago, una marcia di 30 000 manifestanti chiede le 8 ore lavorative.
Altre manifestazioni si tengono in 13 paesi.
In Polonia, a Varsavia, viene celebrata la giornata dei lavoratori: coinvolti almeno
10 000 operai. Ciascuno dei 9 organizzatori è arrestato ed esiliato in Russia.
In Austria, a Vienna, si svolgono manifestazioni di massa in risposta all'appello
degli anarchici Louise Michel, Eugène Thennevin e Pierre Martin.
In Argentina, a Rosario, l'anarchica [Virginia Bolten]] tiene un comizio alla folla
accorsa a festeggiare il 1° maggio. L'anarco-femminista
argentina partecipa alla manifestazione con una bandiera nera recante la scritta rossa: «1° maggio: Fratellanza Universale».
1891: in Francia, a Fourmies, l'esercito spara su un presidio pacifico che festeggia la
"giornata dei lavoratori". Le donne e i ragazzi portavano
semplicemente dei fiori per commemorare i caduti nelle lotte operaie. Alla fine
si contano 14 morti e 40 feriti. Nel marzo 1892, l'anarchico Ravachol vendicherà questa strage colpendo
le caserme di Lobau a Parigi.
In Italia, a Roma, si sviluppano violenti scontri di piazza "fomentati"
dagli anarchici Amilcare Cipriani e Galileo Palla. Muore il carrettiere Antonio Picistrelli, decine di feriti e molti arresti (tra cui Cipriani e Palla).
1899: in Polonia, a Varsavia, durante le celebrazioni del Primo Maggio vengono arrestati
3000 manifestanti su 20 000 convenuti.
1905: in Polonia, muoiono 60 operai in seguito agli scontri con la polizia intervenuta per
caricare i manifestanti che celebravano il 1° maggio.
1906, in Francia si svolge uno sciopero
generale in favore delle 8 ore lavorative. Manifestazioni
violente. Clémenceau decreterà lo stato di assedio.
1907: in Francia, a Parigi, l'anarco-individualista russo Jacob Law spara contro i guidatori degli omnibus trainati da cavalli (nessuno
risultò morto o gravemente ferito), che erano stati incaricati di reprimere una
manifestazione.
1909: in Argentina, a Buenos Aires, violente cariche poliziesche, ordinate dal colonnello
Ramon Falcon, contro una manifestazione della FORA: 8 morti e 105 feriti. In seguito Falcon sarà giustiziato il 14 novembre 1909 dall'anarchico Simón Radowitzky.
1920: in Giappone si tengono
i primi storici assembramenti del 1° Maggio. 5000 operai manifestano portando bandiera rosse e nere.
In Italia, a Torino, si realizza una massiccia adesione allo sciopero
generale. L'oratore principale del comizio è Raffaele
Schiavina, l'editore de «L'Adunata dei Refrattari».
1931: in Spagna, a Barcellona, si svolge una poderosa manifestazione della CNT. Sono presenti anche Augustin Souchy, Ida Mett, Voline, Camillo Berneri, Helmut Rüdiger, Louis Lecoin e Pierre Odéon, oltre agli spagnoli Buenaventura Durruti e Francisco Ascaso.
Durante l'imponente manifestazione (100 000 persone) si verificano gravi
incidenti. Bilancio: 1 morto e 15 feriti tra i manifestanti, 2 morti e molti
feriti tra le "forze dell'ordine".
Nel 1937: nel Regno Unito si tiene una manifestazione a cui partecipano 60 000 persone, tra cui
molti anarchici (è la prima volta in 30 anni). Sotto gli auspici del Comitato
di Londra della CNT-FAI spagnola, Emma Goldman tiene un
discorso alla conclusione della marcia, ad Hyde Park.
1952: in Giappone, a Tokio,
si verificano violenti scontri tra gli operai anti-governativi e la polizia: 2
morti e 2000 feriti.
1977: in Turchia, ad Istanbul, i gruppi
paramilitari, manovrati dallo Stato turco, sparano su decine di
migliaia di persone presenti alle celebrazioni del 1 maggio.
Nel 1985: in Polonia, la polizia attacca gli anarchici del RSA (Movimento sociale alternativo),
presenti alla sfilata del Partito Comunista Polacco del blocco di Danzica. Alla
fine dei combattimenti per le strade, si contano due poliziotti morti.
1996: in Turchia, ad
Istanbul, durante le manifestazioni non autorizzate vengono uccisi tre
manifestanti uccisi, oltre al ferimento di altre 69 persone. La polizia turca
spara sulla folla dopo l'interdizione della piazza ai manifestanti. Alla
manifestazione avevano partecipato circa 100 000 persone.
2001: in Svizzera, a Zurigo, si verificano gravi scontri tra gruppi altermondialisti e la
polizia durante una manifestazione. La polizia fa un documentato uso di
lacrimogeni, proiettili gomma ecc.
2005: in Colombia, a Bogotà,
la repressione poliziesca causa una vittima: Nicolas Neira, un giovane anarchico di 15 anni è ferito a morte dalla polizia.
2008: in Turchia si
verificano scontri tra manifestanti e polizia: 38 feriti e 530 arresti, tra i
cittadini che volevano partecipare ad un corteo organizzato dai sindacati (Turk-is,
Disk e Kesk) per la Festa dei lavoratori.
2009: in Turchia si tengono
le prime manifestazioni autorizzate dal 1° maggio 1977. Da quell'anno erano state vietate le celebrazioni del 1° maggio.
Il movimento operaio italiano si
conformò alle rivendicazioni degli americani e, in Europa, a quelle dei sindacati francesi, che ben presto posero tra le priorità la richiesta della
giornata lavorativa di otto ore.
In Italia gli anarchici furono sempre in prima fila nelle
rivendicazioni dei diritti dei lavoratori. Numerose manifestazioni,
caratterizzate da forti presenze anarchiche e socialiste, si svolsero durante
il Primo Maggio degli anni che vanno dal 1888 al 1891, che sfociarono anche in numerosi incidenti a Roma (ci furono due morti,
oltre a decine di feriti e centinaia di arresti arbitrari), Milano, Firenze e
Bologna.
Nel Gennaio 1891, durante il congresso che stabilì la creazione (che effettivamente verrà
l’anno successivo) del Partito Socialista Anarchico
Rivoluzionario, gli anarchici decisero la
partecipazione al Primo Maggio con lo scopo di caratterizzare la protesta in
senso rivoluzionario. Nell’Aprile dello stesso anno,
durante un comizio internazionale, anche l’anarchico Luigi
Galleani presentò un ordine del giorno in favore della
partecipazione al Primo Maggio.
Il Primo Maggio diventò quindi un
momento al quale ci si preparava con maggiore consapevolezza e attenzione
organizzativa, anche se, proporzionalmente all'organizzazione, crebbe pure la
brutalità repressiva poliziesca e padronale.
Il Primo Maggio 1898, e nei giorni seguenti, si ebbero manifestazioni in tutta Italia che coincisero con la fase più intensa dei cosiddetti «moti per il pane».
Molte manifestazioni terminarono con violenti scontri con le forze dell’ordine,
causando numerosi morti tra i manifestanti: tre morirono a Minervino, cinque
nel Fiorentino e soprattutto ottanta morti (oltre a centinaia e centinaia di
feriti) si registrarono nelle manifestazioni di Milano (6-9 maggio).
I morti di Milano furono il
risultato della repressione sanguinaria operata dal Generale Bava-Beccaris, il quale incredibilmente ricevette successivamente, dal Re Umberto I, un’alta
onorificenza per aver “ripristinato l’ordine” nel Regno d’Italia (gesto che
però il Re pagò carissimo quando il 29 luglio del 1900 Gaetano Bresci lo colpì a
morte).
Il 20 febbraio 1919 fu introdotta la giornata lavorativa di 8 ore nelle fabbriche
metallurgiche in seguito ad un accordo tra la FIOM e gli industriali. Dopo il biennio rosso e dopo anni di lotte pagate a caro prezzo di numerosi morti, finalmente i
lavoratori riuscirono il 10 marzo 1923, in piena epoca fascista, ad ottenere la giornata lavorativa
di otto ore per tutti:
«Il disegno di legge sugli orari,
presentato dal socialista Filippo Turati, viene recepito dal Regio Decreto
Legge n° 692, che stabilisce le 8 ore giornaliere di lavoro e le 48 ore
settimanali, oltre a prevedere 12 ore di straordinario, da effettuarsi previa
comunicazione all’Ispettorato del lavoro. Questo fondamentale atto legislativo,
approvato dal primo governo Mussolini con un gravissimo ritardo rispetto alle
altre nazioni europee (gli edili e i meccanici inglesi ottennero la riduzione a
nove ore già nel 1872, mentre in Russia le definitive otto ore ottenute dagli
operai nel 1917 furono una colonna portante delle rivendicazioni rivoluzionarie
già dal 1905), non deve però essere letto come una concessione del Governo al
proletariato, bensì come la vittoria di una lotta durata più di un secolo e
mezzo. La giornata di 8 ore infatti, non fu richiesta al padronato o al
governo, ma imposta dal basso, dalle rivendicazioni operaie e contadine che
cominciarono a imporsi con insistenza nei primi decenni del XVIII secolo, per
giungere ai primi riconoscimenti con i moti rivoluzionari del 1848.»
Con l’avvento del Fascismo la festa del lavoro venne di fatto cancellata, essendo stat spostata alla
data del 21 aprile, facendola coincidere con la festa
del Natale di Roma. In Germania il nazismo, nell’ambito del progetto nazionalistico, la ribattezzò
propagandisticamente con il nome di “Festa del lavoro nazionale”.
Dopo la fine della II Guerra
Mondiale il governo di coalizione (1946) che prese le redini del potere, sancì che il “Primo Maggio” sarebbe stato
«un giorno festivo a tutti gli effetti civili». Tuttavia le violenze non
terminarono con l’avvento della democrazia e il Primo Maggio dell’anno seguente fu segnato dalla cosiddetta strage di
Portella della Ginestra, in cui gli uomini del bandito Giuliano fecero fuoco contro i lavoratori che assistevano ad un comizio.
Dal Maggio 1968, e per tutti gli "anni 70", la festa sembrò acquistare nuovo
vigore diventando l’occasione per le rivendicazioni di carattere politico e
sociale (contro le guerre, il razzismo, il classismo, il sessismo ecc.), oltre che per le rivendicazioni sindacali e lavorative.
Attualmente le trasformazioni
sociali, il mutamento delle abitudini e la minor consapevolezza generale, hanno
portato al progressivo abbandono delle tradizionali forme di celebrazione del
Primo Maggio, spesso ridotte ad un rito stanco e snaturato dal suo significato storico.
Nessun commento:
Posta un commento