martedì 20 dicembre 2011

Il Partito Operaio Italiano (1882-1892)

Il Partito Operaio Italiano nacque a Milano il 17 maggio 1882 su iniziativa del locale circolo operaio e della rivista "La Plebe", con un programma di lotte e rivendicazioni salariali. A promuovere la riunione fondativa a cui aderirono diverse associazioni operaie locali, fu Giuseppe Croce. Nel 1892 si trasformò in Partito dei Lavoratori Italiani, poi Partito Socialista Italiano.
Congressi
Nel luglio 1883 iniziò le pubblicazioni l'organo ufficiale, Fascio operaio. Il POI tenne i suoi primi congressi nella primavera e nell'autunno 1885 nei quali si definirono lo statuto e gli intenti. Il terzo e quarto congresso (1887 e 1888) segnarono il graduale abbandono del rigido anti-ideologismo. Il quinto congresso (1890) segnò l'avvicinamento al socialismo della Seconda Internazionale e la sede del Comitato Centrale fu trasferita ad Alessandria. Frequenti furono gli episodi che portarono a contrasti con le autorità. I membri del comitato centrale furono più volte arrestati e condannati. Gradualmente l'esclusiva della tutela degli interessi operai fu superata dal contatto con le idee socialiste. Il settimo congresso a Milano nel 1891 segnò la fine del Partito Operaio Italiano. Appoggiato dall'esterno dal marxista riformista Filippo Turati il POI sarà tra i promotori della nascita del PSI.
Principali personalità
I principali esponenti furono Giuseppe Croce e Costantino Lazzari, entrambi artigiani. Il POI ebbe il sostegno esterno di intellettuali provenienti dalla Prima Internazionale (Enrico Bignami ed Osvaldo Gnocchi-Viani) e dalla democrazia radicale (Filippo Turati).

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