domenica 8 gennaio 2012

Il SABOTAGGIO

"Sabot": il nome sabotaggio proviene dalla rivoluzione industriale, i telai a vapore venivano danneggiati dai tessitori licenziati gettando nei loro ingranaggi zoccoli di legno (sabots in francese)

Il sabotaggio è un mezzo d'azione diretta che si pone l'obiettivo finale di indebolire un "nemico" mediante l'ostruzione e\o la distruzione materiale.

Origine del sabotaggio
Il termine sabotaggio nasce come un termine gergale e colorito che si riferisce ad un lavoro compiuto alla bell’è meglio, cioè «come a colpi di zoccolo» (comme à coups de sabots).
Sin dal 1897 la Confédération Générale du Travail, durante il congresso di Tolosa, grazie soprattutto ad Emile Pouget, definisce "ufficialmente" il sabotaggio un metodo di lotta sindacale.
Più avanti sarà la poesia di Ralph Chaplin intitolata The Harvest Song, pubblicata nel 1913 sul periodico anarco-sindacalista dell'IWW «Solidarity», ad utilizzare il simbolo del gatto selvaggio come rappresentazione dell'azione diretta, dello sciopero e del sabotaggio, cioè alcuni dei principali strumenti di lotta degli operai sul posto di lavoro (insieme al boicottaggio e alle occupazioni).
Nel 1975 viene dato alle stampe La banda del sabotaggio di Edward Abbey, poi sarà la volta de I sabotatori dello stesso Abbey, divenuti entrambi veri e propri cult del movimento ecologista radicale e della controcultura americana. Attualmente a Philadelphia è presente una libreria anarchica denominata Wooden Shoe (ovvero «sabotaggio») [1].

Il sabotaggio come mezzo d'azione diretta
Il simbolo del gatto selvaggio (nero) è spesso utilizzato per rappresentare l'azione diretta, lo sciopero, il boicottaggio e il sabotaggio, cioè alcuni dei principali strumenti di lotta degli operai sul posto di lavoro

Il sabotaggio è stato utilizzato simbolicamente dagli anarchici, e dai rivoluzionari in genere, di varie epoche: durante la rivoluzione industriale (luddismo), durante le lotte operaie del XIX e del XX secolo (es. per l'ottenimento delle 8 ore lavorative) per finire ai giorni nostri. Il senso del sabotaggio è quello di rendere i lavoratori (o comunque coloro che "sabotano") protagonisti del proprio destino: i lavoratori che vogliono ottenere un miglioramento o che vogliono lottare contro il padronato, operano il sabotaggio dei macchinari delle fabbriche o di un'azienda, mettendo così in difficoltà il padrone fino a quando le macchine non verranno riparate. Alcuni sindacati rivoluzionari, come l'IWW, difendono il sabotaggio definendolo come un atto di autodifesa e d'azione diretta contro i meccanismi dell'oppressione.
I sistemi di sabotaggio sono variabili all'infinito (spesso illegali) e sempre diretti a colpire il "padronato", quindi possibilmente non devono avere ripercussioni dirette e troppo spiacevoli sulla clientela e\o sui consumatori, soprattutto se si tratta di beni essenziali per la vita quotidiana.
Il sabotaggio quindi nasce come mezzo di lotta sindacale, ma, per estensione, può venire utilizzato anche come strumento di contrasto di tutte le forme di oppressione. Per esempio, nelle correnti ecologiste il sabotaggio porta come conseguenza l’azione diretta contro tutto ciò che devasta l'ambiente naturale.

Bibliografia
Emile Pouget, Il sabotaggio (1913).

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